Il cappellino, la grinta, l’obiettivo salvezza: Sassuolo, ecco Iachini
Beppe Iachini sarà il nuovo allenatore del Sassuolo. Dopo ore di riflessione la società emiliana ha deciso di affidare a lui la panchina che fino a questo momento era stata di Cristian Bucchi. Ci arriverà con il suo cappellino sempre in testa dopo aver battuto la concorrenza di altri ottimi allenatori come Guidolin, Zenga e Mandorlini. La sua tenacia e il suo saper essere un grande motivatore avranno sicuramente spinto il presidente Squinzi a sceglierlo dentro una rosa di nomi importanti. Ed è forse per questo che arriva in Emilia, il Sassuolo ha bisogno di riaccendere il motore, di ritrovare cattiveria sportiva e anche una grande autostima. 11 punti in classifica dopo 14 partite sono davvero pochi per una squadra con tanta qualità e tanti giocatori interessanti, soprattutto 8 gol fatti e 24 subiti sono il termometro di quanto ci sia da lavorare dentro al gruppo e dentro ai meccanismi dei vari reparti. Second peggior attacco e quarta peggior difesa della serie A, nessun giocatore ha segnato più di due gol ma sopratutto un bottino casalingo da far rabbrividire. In questo momento il Sassuolo ha giocato al Mapei Stadium 7 partite perdendone 5 , pareggiandone 2 e senza mai vincere davanti ai propri tifosi. Le uniche tre vittorie dei neroverdi sono arrivate, infatti, tutte fuori casa.
Dovrà ripartire proprio da qui, Beppe Iachini, per trasmettere la sua grinta, il suo carattere ad un gruppo che ultimamente ha dato l’impressione di essere spesso troppo passivo. Difficile dire quale sarà il modulo del suo Sassuolo visto che come allenatore non è mai stato un integralista, in carriera ha saputo spaziare fra il 3-5-2 e il 4-3-1-2. Qual che è certo è che in campo non mancheranno grinta e aggressività, le sue squadre hanno sempre fatto dell’agonismo un punto di forza. I tifosi del Sassuolo possono ben sperare in virtù del passato di Beppe Iachini, definirlo uno specialista dei subentri è forse troppo ma ciò che ha saputo fare in alcune piazze può far dormire a sonni tranquilli. Ottobre 2009, Iachini sostituisce Cavasin sulla panchina del Brescia e dopo un inizio non facilissimo inizia a volare. Finisce al terzo posto qualificandosi ai play-off e il 13 giugno 2010 conquista la promozione in Serie A contro il Torino. Novembre 2011, subentra in corsa alla Samp al posto di Atzori. Il suo debutto avviene contro il Bari 5 giorni dopo, guarda caso il Sassuolo mercoledì affronterà proprio i pugliesi in Coppa Italia, e dopo una straordinaria rincorsa raggiunge il 6º posto valido per i play-off. Anche qui, come a Brescia, ottiene la promozione in Serie A e, altro caso del destino, battendo proprio il Sassuolo in semifinale. Come se non bastasse chissà la voglia di Iachini di riscattare la delusione di Udine e anche i difficili anni di Palermo.
Se sarà lui l’uomo giusto ce lo dirà il campo, le premesse ci sono così come la rosa al cui interno Iachini troverà diversi elementi da rilanciare e motivare, Berardi in primis. L’attaccante deve ritrovare fiducia e soprattutto gol, 1 in 10 partite è sicuramente un bottino troppo esiguo per un calciatore della sua qualità. Senza dimenticare Matri e Falcinelli, altri due che possono fare decisamente meglio, il primo con 2 reti mentre il secondo è ancora fermo a 1 marcatura. Altro dato da non sottovalutare, il Sassuolo ha mandato in gol solo 6 giocatori (Matri, Berardi, Falcinelli, Sensi, Politano e Peluso) fra tutti gli effettivi della squadra. Poco, troppo poco. Ci sono, poi, quei giocatori da rilanciare come Adjapong e Duncan, sui quali Beppe Iachini dovrà fare di tutto per riportarli su certi standard. Oltre a ciò molti altri giovani da curare e riproporre con modi e tempi giusti ma anche qui il pronostico è dalla sua parte vista la grande esperienza nel saper gestire i ragazzi. E non ci sarà da scandalizzarsi se ritroveremo in mezzo al campo uno come Biondini, finito ai margini della squadra con Bucchi, e che con Iachini potrebbe trovare una nuova giovinezza visto le sue caratteristiche tattiche, la sua grinta, il suo saper essere uno che non molla mai, proprio come Iachini che lo scoprì e valorizzò a Vicenza nella stagione 2003-2004.