Il bivio del Santarcangelo, tra cessione del club e crisi di risultati. Parla il ds Stambazzi: “Ci salveremo anche quest’anno”
A Santarcangelo di Romagna, parafrasando il poeta Tonino Guerra, uno dei figli più celebri della città, la vita profuma di ottimismo. Anche di fronte al penultimo posto nel girone B della serie C. Anche dopo la penalizzazione di un punto per violazioni Covisoc arrivata in settimana. Anche – e soprattutto – perché alle porte c’è un passaggio societario che potrebbe portare nuova linfa e ambizioni rinnovate, come lascia intendere il direttore sportivo Gianluca Stambazzi al microfono di gianlucadimarzio.com. “Si sta muovendo qualcosa, ma ancora non c’è niente di ufficiale da comunicare. Viviamo questa fase con serenità, sicuri che, qualora dovesse verificarsi, avremo nuove risorse con cui affrontare il mercato di gennaio per sistemarci”.
Un gruppo croato è sempre più vicino all’acquisto del club del presidente Brolli. Sulla trattativa, che va avanti da settimane, c’è prudenza e ottimismo. Positività. È questa la parola d’ordine in questa terra. La classifica fa paura: 9 punti in 14 partite, penultimo posto in un girone che ha già perso il Modena. Un’esclusione che inevitabilmente abbasserà la quota salvezza. “Sapevamo che sarebbe stata una stagione difficile. Un budget risicato, una rosa quasi totalmente rinnovata, una nuova guida tecnica. Abbiamo perso qualche punto per strada per alcune nostre ingenuità, ma ci stiamo compattando e i risultati verranno”. Il ds Stambazzi ha fiducia nel gruppo che ha costruito in estate e nelle cure di Giuseppe Angelini, l’allenatore arrivato in estate dalla Primavera del Cesena.
Un uomo tornato a Santarcangelo per lavorare con una squadra che ha un’età media di 24 anni. “Il progetto è nato e ruota intorno a lui, non è mai stato minimamente messo in discussione. Per noi è importante lavorare con tranquillità, sapendo in ogni caso di essere sempre tutti sotto osservazione. E l’età del gruppo non conta: se si vogliono ottenere risultati, non bisogna guardare né carta d’identità né budget. I ragazzi lo sanno e sono sulla strada giusta”. Certamente, però, non si possono nascondere alcune difficoltà oggettive della squadra. Soprattutto in fase difensiva: 30 gol subiti. Per distacco, la difesa più battuta del girone. “Abbiamo preso tante reti per errori grossolani e c’è voluto più tempo del previsto per trovare coesione. Però, eccezion fatta per i 5 gol presi contro il Sudtirol, ce la siamo giocata sempre con tutti. E nelle ultime settimane abbiamo dimostrato progressi importanti. Col lavoro e la concretezza sapremo venir fuori da questa situazione”.
E magari anche grazie alle prestazioni di alcuni giovani della rosa. “Abbiamo ragazzi del ’97 che si stanno mettendo in luce. L’ala sinistra Andrea Bussaglia ad esempio è già andato a segno tre volte. E poi un altro Andrea, Bondioli, difensore centrale. Essere titolare, in questa categoria, in un ruolo del genere a quell’età, non è mica una cosa da niente”. Sabato c’è la trasferta contro il Renate, seconda forza del girone. “Una squadra che sta facendo benissimo e che dimostra quanto sia importante programmare bene in questa categoria. Noi siamo ancora all’inizio di un percorso che loro hanno invece intrapreso da anni. In serie C, ancora più dei soldi, serve soprattutto questo: unità d’intenti e visione comune”.
Qualità che non mancano in quest’angolo di Romagna, baciato dall’ottimismo dei suoi abitanti. “Qui la gente capisce le difficoltà e ti sostiene. È anche per questa forza di volontà comune che ci salveremo.
E una salvezza quest’anno avrebbe davvero un sapore meraviglioso”. Un obiettivo da inseguire a ogni costo. Evitando magari qualche “liscio” sul campo e limitandolo alle balere. Perché questa terra non perde mai comunque la voglia di ballare e di sorridere.