Hodgson su Rashford: “Spero non cresca con eccessive pressioni. Nazionale? Se continua così…”
Il diciottenne del Manchester United, Marcus Rashford è il personaggio del momento in Inghilterra. Venuto fuori dal nulla grazie a due doppiette consecutive contro il Midtjylland in Europa League e l’Arsenal in campionato, il giovane attaccante inglese sembra già essere entrato nell’orbita della Nazionale di Roy Hodgson. Che in futuro possa vestire la maglia dei Tre Leoni è certo, per ora il CT inglese sembra avere più a cuore la crescita del ragazzo: “Ho sotto osservazione Rashford da due anni, quindi lo conosco da molto tempo – ha detto il commissario tecnico inglese al Telegraph – E’ nel giro dell’Under 18 da tempo, quindi siamo felici che lui e gli altri abbiano sempre maggiori occasioni per giocare fin da subito nel loro club di appartenenza. Questa cosa è meravigliosa e spero continui. Su Rashford spero che abbia un buon finale di stagione. Più di tutto spero che gli sia permesso di crescere e svilupparsi come un ragazzo della sua età dovrebbe e che le persone che lo circondano non lo carichino di troppe pressioni”.
Poi però lo stesso Hodgson apre un piccolo spiraglio per una sua prossima convocazione: “Segnare quattro gol in tre partite è un grande risultato e se riuscirà a tenere questo standard è un’ottima cosa per il Manchester United e ovviamente anche per l’Inghilterra”.
Quello che però sembra stare molto a cuore ad Hodgson è la crescita del ragazzo, soprattutto in un ambiente come quello del Manchester United: “La mia speranza per Rashford, e forse è una vana speranza, è che gli sarà permesso di crescere in pace e non sarà etichettato improvvisamente come quello ‘che ha segnato due gol per lo United e quindi sarà il prossimo Cristiano Ronaldo’. Allo stesso modo ogni volta che giocherà due o tre partite sottotono spero non venga accantonato come un fuoco di paglia”.
Infine Hodgson conclude parlando dei vari giovani affacciatisi in nazionale negli anni scorsi: “Negli anni abbiamo preso dei rischi con i giocatori giovani – ha concluso Hodgson – Ho dato ai giocatori giovani delle opportunità e non ho avuto problemi nel chiamarli. Ad esempio Oxlade-Chamberlain era con noi ad Euro 2012. Raheem Sterling era nella nostra squadra quando aveva solo 17. Ross Barkley è stato un altro”.