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Haaland, l’esordio dei record nella prima notte di Champions del Salisburgo

La notte delle prime volte, la notte dei record. Un esordio così il Salisburgo non poteva neanche sognarlo: 6 gol alla sua prima storica partita in una fase a gironi Champions League, dopo anni di sconfitte ai preliminari. E c’è chi in questa notte delle prime volte si è voluto ritagliare un ruolo speciale: il più piccolo di tutti, il 2000 che segna di più in Europa, Erling Haaland.  

In estate lo avevano conosciuto tutti per i suoi 9 gol segnati in una sola partita al Mondiale Under 20 nel 12-0 della Norvegia sull’Honduras. Sono cambiate squadre e tornei, ma non i suoi numeri incredibili: in campionato si è presentato con 11 gol nelle prime 7 partite, stella dell’attacco che in Austria segna di media quasi 5 gol a match.

Statistiche che non cambiano neanche quando per la prima volta nella storia del nuovo club è suonata la musica della Champions League: 6 per il Salisburgo, 3 per Haaland. E non ci ha messo tanto il 19enne norvegese a far capire le sue intenzioni: solamente 2 minuti gli sono bastati per segnare la sua prima rete in Champions, cosa che all’esordio assoluto era accaduta solamente ad Andreas Möller nel 1995 e a Eliaquim Mangala nel 2009. Praticamente il primo pallone toccato, lo stesso che poi si sarebbe portato a casa a fine partita.

Dati da ragazzo sfrontato, che non ha paura del grande salto. Era dal debutto di Wayne Rooney nel 2004 che un teenager non segnava una tripletta alla prima in Champions, e solamente Raúl nel ’95 con il Real Madrid ci era riuscito a quell’età prima dell’inglese. Nel giorno dell’esordio record di Ansu Fati, c’è un altro Wonderkid del calcio europeo a prendersi la scena: Erling Haaland, il norvegese simbolo della prima storica e indimenticabile notte di Champions del Salisburgo.

 

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