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Hakimi: “Conte mi ha reso più completo, ora difendere è un piacere”

Il rapporto con Conte, le offerte ricevute in estate e la nuova squadra stellare del PSG: le parole di Hakimi all’Equipe

Una stagione nell’Inter, una stagione con Antonio Conte. Tanto è bastato ad Achraf Hakimi per migliorare radicalmente come giocatore e per diventare materiale da Paris Saint-Germain, il “dream team” del calcio europeo. È stato lui stesso a definirlo così, in un’intervista alla rivista de la testata francese L’Equipe

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Il lavoro di Conte

Conte, dicevamo. L’ex allenatore dell’Inter, riconosce Hakimi, è stato un uomo chiave nel suo processo di crescita: “All’Inter, Conte ha detto che voleva fare di me un giocatore più completo. Aveva ragione. Durante tutto l’anno abbiamo lavorato molto insieme, vedendo video e facendo allenamenti individuali”.

“Mi ha fatto crescere tantissimo tatticamente. Mi ha insegnato cose semplici per migliorare il mio posizionamento, la mia aggressività. Oggi, per me, difendere è un piacere: quando mi riesce una buona azione difensiva sento la stessa soddisfazione di quando do un passaggio decisivo”.

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Il dream team

Diventato uno dei migliori terzini del mondo, Hakimi non ha avuto solo l’offerta dei francesi: “Avevo due offerte, una dal Chelsea e una dal Paris Saint-Germain, ma ho sentito che dovevo venire a Parigi, che qui sarei stato felice. Il PSG è un grande club. Ho apprezzato molto il supporto che mi hanno dato fin da subito i tifosi. Sono stato fortunato perché insieme a me sono arrivati tanti altri campioni. Sono già sicuro di non essermi sbagliato. Mi sento bene al PSG, abbiamo un dream team e sono felice di farne parte”, svela.

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L’arrivo di Messi

Fra i vari campioni c’è anche Lionel Messi, uno dei pochi che mancava nel personalissimo album di figurine di Hakimi. “Non mi aspettavo che Messi andasse via da Barcellona, come tutti”, racconta. “Quando l’ho scoperto per me è stato un sogno! Avevo giocato con molti dei più grandi giocatori, e l’unico che mi mancava era proprio Messi”.

“Renderà grande la squadra e ogni suo giocatore. Costruire una relazione tecnica con lui è molto facile! Gli do la palla, corro e lui me la ridà dove serve”, aggiunge il terzino fra le risate.