Dalla cantera al Mondiale per Club: Gonzalo Garcia sta trascinando il Real Madrid

Senso d’appartenenza, fame e talento: ecco il talento che ha stregato Xabi Alonso e che sta trascinando il Real Madrid
“Pasión por lo que hago. Este lugar es mi hogar, aquí pertenezco”. (Passione per quello che faccio. Questo luogo è casa mia, qui appartengo). Più di una semplice frase: un concetto, una filosofia che spiega in parte cosa sia il madridismo per un ragazzo cresciuto nella Fábrica e che ha realizzato il sogno di giocare per i Blancos. Gonzalo García lo sa bene.
La mano che indica lo stemma dopo ogni gol, con il senso d’appartenenza di chi ha percorso tutta la trafila del settore giovanile per arrivare fin lì. Dai primi calci con il Real Castilla fino a giocarsi le proprie carte con i grandi; dalle ore passate fuori da Valdebebas per strappare una foto ai suoi idoli, al ritrovarsi a giocare ed essere allenato da loro.
Il 5 febbraio di quest’anno, nel quarto di finale di Copa del Rey contro il Leganés, Gonzalo García ha segnato il suo primo gol tra i grandi con la camiseta blanca addosso. Non un gol qualunque: il gol del passaggio del turno, al 93’, poco dopo il suo ingresso in campo. Colpo di testa in volo e una prima, intensa esultanza con il bacio alla maglia.
Xabi Alonso ha deciso di portarlo con sé a questo Mondiale per Club, concedendogli l’opportunità di mettersi in mostra. Un’opportunità che Gonzalo ha colto al volo: quattro partite da titolare e tre gol realizzati, compreso quello decisivo per il passaggio del turno contro la Juventus. “Una delle migliori notizie di questo Mondiale”, ha commentato Xabi Alonso a proposito dell’exploit di questo ragazzo, che non vuole smettere di sorprendere.
Il Rugby, l’università e l’appello ad Ancelotti
Lo sport, fin da bambino, è stato parte integrante della vita di Gonzalo García. Oltre al calcio, un ruolo importante nella sua formazione lo ha avuto il rugby: tre dei suoi zii sono stati giocatori internazionali e gli hanno trasmesso una passione che Gonzalo ha coltivato fino all’inizio del settore giovanile. La voglia di vestire la maglia delle Merengues e inseguire il sogno del calcio, però, lo ha portato — non senza fatica — a lasciare quella strada per dedicarsi completamente alla carriera da calciatore.
La sua capacità di leggere il gioco e le attitudini sviluppate sul campo trovano espressione anche negli studi. Gonzalo infatti frequenta Economia Aziendale e Business Analytics alla Villanueva University, per comprendere meglio ciò che ruota attorno al suo mondo, allenare disciplina e sacrificio e non precludersi nessuna possibilità per il futuro. Proprio una sua professoressa è stata protagonista di un curioso aneddoto: in un’intervista, aveva fatto appello ad Ancelotti perché lo schierasse nel derby dello scorso anno, lodando la sua umiltà e dedizione accademica, e invitando l’allenatore a premiare il suo allievo.

I suoi idoli e i paragoni illustri
Dalle attese fuori dal centro di allenamento all’allenarsi con i propri idoli: questa è la storia di Gonzalo García, che da bambino aspettava Xabi Alonso per una foto e oggi si ritrova a essere allenato da lui. Ogni pomeriggio, finiti gli allenamenti, lui e alcuni compagni si fermavano dietro i cancelli in attesa dei giocatori della prima squadra, quella “galáctica” guidata proprio da Carlo Ancelotti, l’allenatore che anni dopo lo avrebbe fatto esordire e con il quale avrebbe segnato il suo primo gol con la maglia blanca.
Casillas, Sergio Ramos, Marcelo, Xabi Alonso, Modrić, Kroos, Cristiano Ronaldo, Benzema: campioni che un tempo vedeva da lontano, e con cui in alcuni casi ha poi condiviso spogliatoio e campo. Il suo idolo resta Cristiano Ronaldo, anche se molti lo paragonano a Raúl o ai bomber di vecchia scuola per intuizione e attacco dello spazio. Xabi Alonso, invece, lo ha accostato a Fernando Morientes, sottolineandone solidità e doti nel gioco aereo. Gonzalo si è detto onorato dei paragoni, ma mantiene i piedi per terra: “Un onore, ma sono parole grosse”, ha dichiarato. Adesso vuole continuare a far parlare il campo.
A cura di Luca Jannone