Gol ed esempio di amicizia: la nuova/vecchia avventura di Defoe si chiama Bournemouth
Ripartire dove tutto cominciò, da Bournemouth. La nuova, vecchia sfida di Jermain Defoe che diventerà ufficiale all’apertura del prossimo mercato. Quel ragazzino con la paura di volare che secondo mamma Sandra “avrebbe dovuto fare il ballerino” torna al Vitality Stadium 16 anni dopo. Nel frattempo si è trasformato in un uomo, in un padre. In un trascinatore. È diventato il settimo miglior marcatore di sempre della storia della Premier League grazie ai suoi 158 gol. Decisivo, sempre e comunque. Riuscendo a smentire anche chi lo dava per finito: 33 reti in due stagioni e mezzo al Sunderland a 35 anni possono dimostrarlo. L’apporto fornito ai Black Cats però è andato davvero oltre alle reti segnate. Sempre gentile e disponibile coi propri fan: c’è chi assicura di averlo osservato firmare autografi per ore all’esterno dello Stadium of Light. Capocannoniere, uomo spogliatoio, leader in campo, idolo dei tifosi e non solo. Defoe si è rivelato soprattutto simbolo di grande umanità grazie ad una delle amicizie più belle della storia del calcio: quella col piccolo Bradley Lowery, il bambino tifosissimo del Sunderland affetto dal 2013 da un neuroblastoma. Insieme hanno commosso ed unito il mondo del calcio nel segno della lotta al cancro. Defoe è diventato il miglior amico di Bradley. Inseparabili sia nella spensieratezza che nel momento del bisogno, i due: dagli ingressi in campo mano nella mano alle visite in ospedale durante le cure. Chissà come reagirà il piccolo quando scoprirà come il suo miglior amico non vestirà più la sua maglia del cuore. Probabilmente sarà dispiaciuto anzi, sicuramente, ma in qualità di miglior amico capirà la scelta di Jermain. Senza dubbio continueranno a supportarsi l’un l’altro a vicenda. E può stare tranquillo: Defoe non dimenticherà mai l’affetto ricevuto dai Black Cats e tutti i momenti trascorsi con lui. Un’offerta così però era impossibile da rifiutare: un triennale per una cifra complessiva intorno ai 20 milioni approfittando dell’accordo di svincolo in caso di retrocessione non capita tutti i giorni. Tanti soldi ed una nuova Premier League da affrontare hanno convinto l’attaccante a trasferirsi dall’estremo nord all’estremo sud dell’Inghilterra. A ritornare in quel Bournemouth che gli concesse la possibilità di esprimersi per la prima volta ‘tra i grandi’ in Second Division nel 2000/2001, quando arrivò in prestito dal West Ham e segnò 19 gol in 31 presenze eguagliando il primato di John Aldridge (aver segnato in 10 partite consecutive). Eddie Howe e Jason Tindall, ex compagni di Defoe in quell’avventura e rispettivamente manager e vice del Borunemouth, hanno avuto poi un ruolo fondamentale nella scelta del classe ’82 per convincerlo a ripartire da dove tutto cominciò. La chiusura del cerchio: un viaggio lungo 16 anni fa in cui Defoe non solo si è rivelato tra i migliori attaccanti inglesi ma ha saputo rivelarsi un esempio per i valori trasmessi dentro e fuori dal campo.