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Scamacca, l’Ibra di Ascoli: ”Entro 5 anni voglio giocare in Champions”

Vent’anni e già dieci gol segnati in questa stagione. A 16 anni lasciò la Roma per andare in Olanda. S’ispira a Zlatan e mamma Cristiana lo segue ovunque. “Sono sempre il ragazzo di Fidene. Mai cambiato”

I am Scamacca. Ok, Il nome su Instagram è già una citazione. “Zlatan è il mio idolo,  ma quel profilo in realtà nasce da un problema: mi ero scordato la password e ho dovuto rifarlo nuovo”.  Problemi comuni ai ragazzi della sua età. Gianluca Scamacca, vent’anni e già dieci gol quest’anno con l’Ascoli tra campionato e coppa Italia, di comune però ha sempre avuto poco.


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A sedici anni sono andato via dalla Roma per giocare in Olanda al PSV. Volevo un ambiente che mi facesse crescere tranquillo. Lì sanno dare il giusto tempo ai giovani. Non mi sono pentito di quella scelta”, racconta per gianlucadimarzio.com. Bruno Conti e la Roma storsero il naso, ma quel passo fu pienamente appoggiato dalla famiglia. Ad accompagnarlo ad Eindhoven c’era mamma Cristiana, la donna che “mi ha sempre seguito in tutto e per tutto”. La tenerezza di un ragazzone di 195 centimetri, “ecco, l’altezza è la cosa in cui somiglio di più a Ibrahimovic”.


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Ironico, sicuro di sé e cresciuto (molto) nel mito di Zlatan. Un po’ per le doti tecniche, un po’ perché come lui è nato sulla strada. E chi ha quest’origine, indossa sempre una corazza. Può sembrare arroganza, ma è sopravvivenza. E a volte meglio appuntarsi certe frasi addosso.

Il tatuaggio fra i tatuaggi. Una frase speciale

Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto, ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani”. Citazione di un proverbio arabo, riportata in auge da Gomorra. Gianluca se l’è tatuata sul braccio destro e sui social. “Questa frase mi ricorda che anche nei momenti difficili, tu sai sempre chi sei. E anche se gli altri in certi momenti possono vederti debole, tu sai sempre la forza che hai”.


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Saggezza di un ragazzo del ’99 cresciuto a Fidene, quartiere popolare di Roma. Un posto che si porta sempre dentro, “perché sono sempre quel ragazzo lì e non cambierò”. Uno che ha già assaggiato la serie A col Sassuolo, il club che ne detiene il cartellino. Un patrimonio da sfruttare al meglio. Le prestazioni recenti hanno reso incandescente il cellulare di Paolo Paloni, suo procuratore. Napoli, Milan e soprattutto Benfica gli hanno messo gli occhi addosso. Se pensate che le voci di mercato lo turbino, non lo conoscete. “È normale quando fai gol. Io penso a crescere con l’Ascoli, mirando ai playoff. Questa società ha puntato su di me e io mi trovo benissimo. Un anno fa non mi si filava nessuno”.


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Dodici mesi fa era in Olanda: dieci partite nello Zwolle, prima di un infortunio al ginocchio. A gennaio il ritorno a Sassuolo. Tre spezzoni di serie A, poi il mondiale under 20. E quando Gianluca dice sospirando “un’esperienza bellissima”, rivedi i pomeriggi magici della scorsa estate. I discorsi ispirati agli spartani del ct Nicolato “sì, 300 lo abbiamo visto qualche volta…” e i sogni sfumati nella semifinale contro l’Ucraina. Con un suo gol bellissimo annullato poco prima del 90’. “E pensare che all’inizio le società non avevano lasciato partire tanti ragazzi. Sembrava tutto difficile, poi ci siamo uniti e abbiamo vissuto giorni straordinari”.


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Frattesi, l'amico vero. "Ma a Fidene non faceva un contrasto"

Un quarto posto mondiale condiviso con tanti compagni diventati fratelli ma soprattutto con Davide Frattesi, l’anno scorso perno del centrocampo dell’Ascoli e oggi incursore dell’Empoli, “uno con cui gioco insieme dai tempi di Fidene. Avevamo otto anni. Oh, non faceva un contrasto, sembrava un damerino. Poi da quando è venuto alla Roma è diventato un animale. Lo sento sempre, anche se quando perde stacca il telefono per giorni”.


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Davide è di proprietà del Sassuolo come Gianluca. E oggi a Empoli Frattesi  è allenato da Roberto Muzzi, mentore di Scamacca alla Roma. “Mi ha allenato sei mesi, ma mi ha insegnato tanto. Tecnicamente e fuori. È uno come me, di strada. Mi sono capito subito con lui”.

Crescere ad Ascoli. Con Zanetti e Pulcinelli. Pensando alla Champions

Oggi la guida tecnica del bomber di Fidene è Paolo Zanetti, l’allenatore più giovane del campionato. “Ha 37 anni, ma idee chiare e un grande entusiasmo.  Mi sta dando tanto, io sto solo ripagando la fiducia sua e di una squadra che mi aiuta sotto ogni aspetto. Un momento così, da protagonista, lo aspettavo da tanto”.


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Fin da bambino, quando andava all’Olimpico a vedere la Roma. Non esattamente la squadra del cuore del patron Massimo Pulcinelli, che oggi vede solo il bianconero del suo club, pur mantenendo un angolo di cuore per la Lazio.

Gianluca da piccolo ha vestito anche la maglia biancoceleste, prima di formarsi alla Roma e diventare Scamacca “Il mio obiettivo entro 5 anni è giocare la Champions”. Con la maglia giallorossa? “Scusa, non ti sento bene”. Poi sorride. Giusto così. I sogni non si raccontano e certi pensieri non si confessano.

Sognando Zlatan. E Ibiza

Farà 21 anni a Capodanno. Non sa se lo passerà in vacanza con Frattesi. “Può darsi. Quest’estate siamo andati a Ibiza dopo il mondiale. Prima o poi bisogna che conosca il presidente dell’UD, l’ex squadra di Borriello. Un anno lì non sarebbe male…”. Più poi che prima però. Ora c’è da portare l’Ascoli ai playoff e guidare l’attacco dell’Under 21. “E magari un giorno conoscere Zlatan”. I am Scamacca, ragazzo del ’99, borgata Fidene. Professione: mantenere le promesse.

 

 

Si ringrazia per le foto dell'Ascoli l'ufficio stampa dell'Ascoli Calcio