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Giak: “Conte, all’Inter come con Juve e Italia: la squadra gli somiglia”

Circa dieci anni fa, Emanuele Giaccherini e Antonio Conte si incontravano per la prima volta nella realtà juventina. Insieme, due anni pieni di emozioni, il primo scudetto di "Giak" e l'esordio assoluto in Champions League. Poi, la Nazionale e i gol all'Europeo con gli azzurri. A quasi 36 anni, Giaccherini gioca ancora con la maglia del Chievo Verona, puntando in Serie B all'obiettivo-promozione. Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, l'ex pupillo di Conte ha raccontato il suo rapporto con l'allenatore leccese, tra ricordi delle stagioni vissute insieme e paragoni con l'Inter di Antonio.

"ESTETICA? TRA UN MESE SI PARLERA' SOLO DELL'ENNESIMO SCUDETTO"

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“La bellezza è sempre figlia del risultato”, inizia Giak, “e nessuno tra un mese si ricorderà del difensivismo dell'Inter contro il Sassuolo. Tutti parleranno soltanto dell’ennesimo scudetto di Conte”“Rivedo lo stesso tecnico di Juve e Nazionale”, continua l’ex bianconero, “Cambiano gli interpreti ma non il gioco, la ferocia e la fame di vittoria, il suo essere un martello. Ancora una volta ha plasmato una squadra a sua immagine”. 

IL SEGRETO DI ANTONIO

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Il segreto di Conte? “Dà tanto ai calciatori e i calciatori danno a lui”. “Chi è il Giaccherini di questa Inter? Barella, che però è molto più forte di me”, continua Giak, “Tutta la squadra ricorda i meccanismi tipici di Conte”

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Giaccherini conclude con un aneddoto riguardo al suo esordio sotto la guida di Conte: “Allo Stadium mi tremavano le gambe: vincemmo 4-0 ma non ero contento perché non avevo giocato bene. Il giorno dopo mi mandò un messaggio: non ti preoccupare, può capitare, so che mi darai molto di più

L’intervista completa sull'edizione di oggi de La Gazzetta Dello Sport