Genoa, Perin: “È stato un anno duro, all’inizio non dormivo la notte. Ballardini? Contano i numeri”. E sulla Nazionale: “È l’anno zero, l’Italia tornerà forte”
Meno due alla fine del campionato, dopo una rincorsa verso una salvezza dopo poche giornate difficilissima e diventato realtà grazie ad una rincorsa incredibile. Quella del Genoa di Davide Ballardini, alla dodicesima giornata penultimo con soli sei punti e oggi salvo con alcune giornate di anticipo. “È stato un anno duro, è stato un anno in cui all’inizio non dormivo la notte, però diciamo che siamo stati bravi poi a raddrizzare la stagione: – a raccontare la stagione pronta a chiudersi è capitan Mattia Perin, dal Genoa, dal Museo del club rossoblù in occasione della presentazione della Partita del Cuore del prossimo 30 maggio a Genova – per la quale mi aspetto tantissima gente, spero ci sia un Marassi pieno come se ci fosse un derby”.
Dalla sfida benefica di Marassi, tornando al campionato pronto a chiudersi. “Dispiace per queste ultime due partite, però quando raggiungi l’obiettivo è sempre difficile tenere l’attenzione alta: probabilmente a Bergamo non ce l’avevamo, con la Fiorentina in casa sì però non siamo riusciti lo stesso a portare il risultato a casa. Secondo me però la prestazione c’è stata e questo è importante, perché fa capire che ci siamo ancora: adesso vogliamo fare bene le ultime due giornate e regalare delle gioie a noi e ai nostri tifosi per finire in bellezza.”
Centottanta minuti per chiudere col sorriso, e poi i novanta di beneficienza di Marassi. “Partita del Cuore la mia ultima qui? Non lo so, non so nemmeno se potrò esserci perché credo che ci sarà la Nazionale e non so se il ct che ci sarà o quello che c’è adesso mi convocherà: preferenze sul nome del prossimo allenatore dell’Italia? No, io ho la preferenza per la maglia azzurra, per questo mi piace essere sempre tra i convocati: provi un senso di patriottismo vero quando ti convoca la Nazionale, è qualcosa di straordinario, fa piacere quindi chiunque ci sia in panchina di essere tra gli uomini che vestono la maglia Azzurra”. Questo è l’anno della rifondazione, “Un allenatore tra i candidati può valere l’altro per ripartire? Non spetta a me dirlo, ci sono i vertici della FIGC che sono anche cambiati, penso che loro abbiamo capito gli errori che ci sono stati: è l’anno zero, non bisogna ripetere gli errori fatti in passato e sicuramente l’Italia tornerà ad essere la Nazionale forte che è stata per tutto questo tempo”.
Dall’Italia a di nuovo il suo Genoa, sulla conferma di Ballardini. “Nel calcio alla fine contano i numeri e i numeri hanno detto che l’allenatore meritava di essere riconfermato: non abbiamo detto niente di più di quello che pensano tutti – Perin e altri giocatori si erano sbilanciati a favore della conferma del ‘Balla’ – e di quello che pensa il Presidente, perché altrimenti non gli avrebbe rinnovato il contratto. C’è l’occasione di fare una stagione positiva, allenatore e Presidente faranno le migliori scelte possibili per la società”.