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Gavorrano, durissimo sfogo del patron Mansi: “Campionato falsato, vogliono farci fuori. Questa è mafia”

“Questo campionato è falsato”. Senza troppi giri di parole, protesta il Gavorrano. In un monologo di tre minuti (video) del patron Ing. Luigi Mansi, al termine della partita pareggiata per uno a uno contro il Pontedera. Silenzio stampa a oltranza, disposto per tutti i tesserati, e un lungo sfogo relativo all’arbitraggio della partita di ieri con il signor Guarnieri di Empoli che ha concesso due rigori al Pontedera (uno trasformato e l’altro, in pieno recupero, sbagliato da Caponi), e soprattutto alla situazione dell’Arezzo, per il quale in settimana è stata disposta la possibilità di finire la stagione con l’esercizio provvisorio. Questione che – a dire del patron Mansi – sta falsando il girone A di Serie C (il Gavorrano si trova penultimo con 23 punti in classifica).

Ecco il duro sfogo integrale: “Sono fortemente amareggiato per il comportamento in campo di un arbitro che non è degno di calcare questi campi. In questi ultimi tempi sto vedendo degli atteggiamenti da parte della Lega fortemente lesivi per il Gavorrano. Il comportamento dell’arbitro è stato inqualificabile, spero che la giustizia sportiva lo mandi a casa. Per quanto riguarda le vicende che stanno riguardando le altre squadre con atteggiamenti societari fortemente censurabili, io posso dire che questo è un campionato falsato. È stato chiaro che la terna arbitrale mandata a Grosseto aveva il compito di farci fuori. Se continua così, noi ritiremo la squadra e andremo in tutte le sedi per smascherare questi ladroni del calcio. Questo non è più calcio, i mestieranti checi sono solo per potersi mettere in tasca qualche soldo lo stanno rovinando. Mi fa schifo stare in questo campionato, non sono stati presi provvedimenti seri. Non ho niente né contro l’Arezzo, né contro gli aretini. Ho un bilancio che ha tenuto conto del fairplay e che risente sotto il profilo tecnico che noi abbiamo risorse limitate. Ma non posso vedere una finanza allegra che mette nelle condizioni chiunque di schierare forze che non possono essere permesse dai rispettivi bilanci. Questo non è calcio, non è sport, è semplicemente mafia”.