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Galeone: “Allegri? Grande allenatore, un leader. Però a Monaco mi ha fatto arrabbiare…”

Quanto è cambiato l’Allegri allenatore dall’Allegri giocatore? C’è solo una persona che può rispondere veramente a questa domanda, Giovanni Galeone, il “mentore” del “Conte Max”. Leader, professionista serissimo, amante delle donne… In fondo l’allenatore livornese non sembra essere cambiato più di tanto:

“Era un ragazzo bravissimo” – si legge nelle pagine del Corriere dello Sport “Tutti pensano che Allegri sia un ragazzo leggero, un po’ sbarazzino. In realtà Allegri è un professionista fantastico. E’ stato un giocatore vero. Io sono contento che lui abbia molto successo adesso come allenatore, perché avrebbe meritato molto di più come giocatore, perché era un ottimo giocatore. Ha fatto pochissimo per quelle che erano le sue qualità. Però da ragazzo, per esempio, non aveva un vizio. Ieri come oggi non fuma, per fargli bere il secondo bicchiere di vino a cena con lui devo andare avanti fino alle due di notte. Negli spogliatoi era un leader naturale, non occorreva facesse niente. Si faceva sentire, capiva quando doveva dire le sue, le diceva tranquillamente e si faceva rispettare dai giocatori che lo rispettavano perché è un ragazzo che ha un grande carisma. Lo era anche Gian Piero Gasperini. Max più naturale, diciamo. Infatti dopo un paio di settimane che arrivava nel nuovo spogliatoio non dico comandasse lui, ma quasi. Era lui il leader sicuramente. Molto bravo nel leggere le partite. Molto. Lo sta dimostrando anche da allenatore”.

Ogni tanto, da buon maestro, qualche “sculacciata” gliela dà ancora: “L’ultima è quella dopo il Genoa: dove si è inventato quella formazione? Dani Alves in difesa? Probabilmente nell’area avversaria aveva fatto il centrale, non nell’area sua. La penultima quella con il Bayern. Mentre faceva i cambi abbandonavo la televisione e andavo via… Non si cambiano gli eroi, quella è una partita storica, non si fanno cambi. Quelli stavano facendo una partita storica e quindi dovevano giocare fino alla fine. Khedira non si reggeva in piedi? Che stramazzasse al suolo, ma in campo. Una volta tanto facciamo che ci sia bisogno di un eroe. Una partita perfetta, non c’era motivo di cambiare nulla. Io veramente mi alzavo dalla televisione e diventavo matto, dicevo no Max ma perché…”.

In chiusura d’intervista Galeone cerca di scrollare alcune etichette attribuite ad Allegri: “Allegri passa per uno leggero per la storia delle donne, come se agli altri piacessero le scimmie. Discorsi un po’ leggeri, si dà l’etichetta ad una persona per delle storie che in realtà non facevano altro che dimostrare la maturità di una persona: perché se una persona non sente di sposarsi, cosa si sposa a fare? Mi sembra maturità invece che leggerezza. Mi creda Allegri è un grandissimo allenatore, come gli altri. Sono fiero di loro, del loro lavoro, dei loro risultati”.