“Forse è l’anno buono”. 6 vittorie su 6, Alessandria ‘macchina perfetta’ che vuole la Serie B
C’era una volta un ‘Cenerentola’ di Lega Pro capace di sconfiggere i giganti di Serie A fino ad approdare alle semifinali di Tim Cup, venendo sconfitta solamente dal Milan, sotto i riflettori di San Siro. Una pagina indelebile della storia del calcio italiano scritta a caratteri cubitali dalla piccola Alessandria – che considerata la storia ultracentenaria del club poi tanto piccola non lo è affatto – culminata con un’eliminazione precoce dai playoff: addio sogni di gloria ed ennesimo campionato di Lega Pro da ri-progettare. C’era. Oggi la favola inizia allo stesso modo. C’è un’Alessandria che in campionato vola a più cinque dalla seconda – la Cremonese – dopo 6 vittorie in altrettante partite. Belli, efficaci e spietati: da stropicciarsi gli occhi.
Questione d’orgoglio, ma non solo: un mercato da protagonista con un’ottima programmazione hanno fatto il resto. Senza dimenticare chi siede in panchina come Piero Braglia, abile a mescolare le carte e confondere le idee agli avversari ma capace di portarsi sempre a casa la partita. Un perfezionista, dicono di lui. Tutt’altro che fanatico dei riflettori: il lavoro ed i risultati prima di tutto. Fatti non chiacchiere. L’allenatore ha persino richiesto espressamente che venissero piantate delle siepi intono al centro sportivo per difendersi da spioni e occhi indiscreti. Quasi ogni sessione d’allenamento a porte chiuse, non certo il massimo per i tifosi di casa: ma visti i risultati… gli alessandrini sono certamente disposti a chiudere un occhio. Amatissimo, Braglia. E di tanto in tanto non è difficile intravederlo mentre beve una birra e scambia due chiacchiere coi titolari dello storico ‘Bar dello stadio’, punto di ritrovo dei supporter grigi. ”Un vincente, il meglio che ci potesse capitare: è il primo condottiero di questa squadra”, assicura chi lo sostiene.
In città l’entusiasmo c’è e si respira, senza eccessivi proclami vista l’esperienza dello scorso anno. L’acquisto di Pablo González – assieme ai vari Piccolo, Cazzola, Gozzi e Sestu – ha infiammato la piazza, andando ad integrarsi con la spina dorsale della squadra dell’annata precedente formata da Vannucchi, Mezavilla, Iocolano e Bocalon. Un gruppo ben costruito, amalgamato e con margini di crescita. Impossibile chiedere di più. Alessandria e l’Alessandria integrati a 360 gradi, un esempio c’è eccome: incontrare i giocatori per le strade della città fa parte della quotidianità. Su tutti Iocolano, scovato spesso e volentieri presso la storica panetteria di via Trotti perché ghiotto di focaccia dolce. Per quanto riguarda il gruppo sudamericano invece, dopo ogni partita, non rinuncia mai al momento dedicato al mate. “La squadra è compatta e solida, sa mantenere la concentrazione per tutti i 90’: ha la mentalità da grande squadra – commentano i tifosi in esclusiva per Gianlucadimarzio.com – c’è uno spirito diverso portato dai nuovi acquisti: bisogna vincere ancora per riportare questa piazza dove merita”. Siamo solo all’inizio ma se chi ben comincia è già a metà dell’opera, l’Alessandria ha davvero tutto per stupire e continuare la strada intrapresa. E per tornare finalmente in Serie B, dove non mette piede dal 1975. “Forse è la volta buona”, è il motto orgoglioso di tutto l’ambiente grigio, sperando che quella ‘Cenerentola’ ammirata poco meno di un anno fa possa trovare finalmente la definitiva consacrazione.
Alberto Trovamala