Questo sito contribuisce all'audience di

Fiorentina, Astori: “Quattro sconfitte sono troppe: dobbiamo diventare una vera squadra”

Da Daniele Conti a Francesco Totti: con le maglie di Cagliari e Roma, tappe importanti della sua carriera, Davide Astori ha avuto più che due semplici capitani. Due simboli, due bandiere. Quest’anno, con la maglia della Fiorentina e dopo l’addio di Gonzalo e Borja Valero, tocca a lui: fascia al braccio e personalità, Astori è il nuovo capitano di una Viola rivoluzionata: “Totti è stato un esempio: molto più che un semplice capitano. Io leader della Fiorentina? Fa piacere, ma non sono un accentratore”, ha raccontato il difensore in un’intervista al Corriere dello Sport. A proposito di capitani e di “bandiere”, l’ex Cagliari è da tempo nel giro della Nazionale: Buffon, dopo la gara con la Macedonia, ha dato il via ad un faccia a faccia nello spogliatoio: “E’ stato un incontro positivo, siamo un gruppo maturo, ma non mancano i giovani. Abbiamo parlato da uomini, prima che da calciatori. Una cosa simile alla Fiorentina? Se c’è necessità di dirsi qualcosa perché no, sono abituato a prendere l’esempio da quelli più esperti di me”, ha continuato Astori. Restando in tema-Nazionale, poi, si è parlato della mancata qualificazione diretta ai Mondiali: “Gli spareggi no devono spaventarci, voglio vederli come uno stimolo. Considero fatale la sconfitta contro la Spagna: perdere ci ha tolto convinzione, fino a lì eravamo andati bene”. Terminata la sosta per le nazionali, oggi torna la Serie A: sarà una giornata di big match, Inter-Milan, Juventus-Lazio e Roma-Napoli: “Il Milan farà bene anche se è parso meno brillante del solito – ha commentato Astori, Spalletti è stato bravo ad “inquadrare” l’Inter. Qual Napoli, ora devono dimostrare di meritarsi la vetta. Sarà difficile, la Juve ha dimostrato quanto affermarsi e confermarsi siano due cose ben distinte: inseguire qualcuno non è mai facile”, commenta il difensore. Che, quest’anno, guida una difesa rivoluzionata – come gran parte della squadra, d’altronde – rispetto alla scorsa stagione: “Se mi manca Gonzalo? Abbiamo cominciato un nuovo percorso, non possiamo pensare al passato. Sentire nomi come Borja, Kalinic o Ilicic che adesso non ci sono più fa un certo effetto, ma serve guardare avanti. E poi, ora c’è Pezzella che, jet-leg a parte, sarà anche galvanizzato dall’esperienza con la Nazionale”. Quanto a questo stravolgimento della rosa, la città si è divisa tra ottimisti e pessimisti: “Siamo una squadra quasi tutta nuova – ha continuato Astori -, serve trovare il giusto equilibrio. Percepiamo anche noi queste due anime della città: a me piace vivere e conoscere queste situazioni, ma dobbiamo essere bravi a farcele scivolare addosso. L’Europa League? Per poter capire dove possiamo arrivare, prima dobbiamo diventare una vera squadra, e poi potremo fare i conti: perdere quattro partite su sette è troppo”. Il capitano viola si è dedicato, poi, alla descrizione dei suoi compagni, raccontando le caratteristiche dei nuovi arrivati: “Veretout è un centrocampista dinamico, forse più completo di Badelj, ma non ha ancora la capacità di gestione della gara di Milan, che è, invece, il tipico vertice basso: si infila tra le linee e aiuta in fase di copertura. Due come Milenkovic e Hristov mi hanno impressionato parecchio: il secondo , che si alterna tra prima squadra e Primavera, è un pò più acerbo, mentre il primo ha la mentalità giusta e sa dove vuole arrivare. Victor Hugo? E’ forte ma arriva da un campionato, quello brasiliano, dove ritmi e qualità di gioco sono completamente differenti. Non è giusto criticarlo dopo appena novanta minuti”. A proposito di critiche, neanche quest’anno sembrano essere cessate quelle nei confronti dei terzini viola: “Tutti devono capire cosa significhi giocare in una squadra che ha bisogno di continuità di risultati come la Fiorentina. Laurini, contro la Juve, ha avuto la forza di contrastare Mandzukic per oltre un’ora, mentre Bruno Gaspar, più offensivo di Vincent, ha grandi potenzialità palla al piede: in difesa, tuttavia, deve ancora capire i meccanismi del nostro calcio”. Infine, Astori ha parlato del rinnovo del suo contratto: “Il confronto è stato positivo, sono ottimista e ci continueremo a lavorare. Badelj e Chiesa? Niente è impossibile”.