Alla conquista della Turchia (e non solo): il sogno europeo di Farioli
Record di punti all’Alanayaspor: Francesco Farioli non si ferma più, sogna l’Europa e continua a far parlare di sé in Turchia
Maglione nero, alla De Zerbi (e non è un caso). Se lo vedi in panchina, gli chiedi “Ma che ci fai ad allenare?”. Lo sguardo è giovane, il fisico atletico: d’altra parte, a 33 anni, chi è nel calcio ancora gioca e lo fa pure per club importanti. Francesco Farioli aveva scelto un’altra strada da subito: prima preparatore dei portieri, poi allenatore in seconda, quindi allenatore in proprio.
Ve lo ricordate? L’anno scorso è stato vicino allo Spezia che aveva dovuto rinunciare in fretta e furia a Italiano, ma per una questione legata al patentino da allenatore in Serie A, la situazione si era arenata. In Italia, eh, perché in Turchia sta continuando a fare bene.
Farioli e il record all’Alanyaspor
Terminata l’esperienza al Karagmuruk a dicembre, a gennaio 2022 era stato ingaggiato dall’Alanyaspor (in Superlig il cambio di panchina durante la stagione è concesso). La scelta non era stata casuale: la sua filosofia di calcio (parola non a caso, ma ci torneremo) convinceva la dirigenza, soprattutto vista l’intenzione di puntare, partita dopo partita, sui giovani da mettere in vetrina. Ah, per la cronaca: al momento di punti l’Alanyaspor ne ha 61, ed è record per la storia del club, è quinto in classifica e sta puntando a una competizione europea che all’inizio dell’anno sembrava davvero difficile.
Un progetto che parte da lontano, e che ha richiesto tempo e grande capacità di adattamento. Molti dei giocatori ora titolari, nella scorsa stagione erano riserve. E molti altri sono all’inizio della loro carriera, e sono nel giro della nazionale Under 21. Basti vedere, per esempio, l’olandese (con passaporto turco) Oguz Aydin: ala sinistra 21enne che ha segnato 6 gol in 19 partite. O Furkan Bayir, 22 anni, che da difensore centrale ha giocato 14 partite da inizio gennaio, cioè da quando Farioli ha preso il posto dell’esonerato Korkmaz.
La filosofia di Farioli
Una scommessa, certo, ma che ha ripagato. Figlia di una filosofia (eccola, la parola chiave) che ha caratterizzato da sempre il percorso di questo italiano atipico che a 23 anni si era laureato a Firenze con una laurea proprio in Filosofia dal titolo “Filosofia del gioco: l’estetica del calcio e il ruolo del portiere”.
Detto, fatto: la sua Alanyaspor si è dimostrata fortissima soprattutto nel possesso palla e nel pressing alto, tanto che non mancano partite con dei bei 6-0 (chiedere all’Hatayspor per credere) che hanno fatto divertire, e pure parecchio, i suoi tifosi. I quali ora si coccolano l’allenatore con la media punti più alta della storia del club, pronto ad affrontare per la chiusura del campionato proprio il Karagumruk. Uno sguardo al passato, pensando al futuro.
La testa è alla Superlig e al sogno europeo. Farioli, intanto, fa divertire, ma soprattutto si diverte. Una bella filosofia, appunto.