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Juventus, Fagioli: “Resterei volentieri alla Cremonese, ma ora penso all’U21”

L’intervista di Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, in prestito alla Cremonese nell’ultima stagione, e dell’Italia Under 21, a Repubblica

Dopo la grande cavalcata che ha portato alla promozione in Serie A con la Cremonese, Nicolò Fagioli è ora impegnato con la Nazionale italiana Under 21 di Paolo Nicolato, con cui giocherà le ultime tre partite di qualificazione all’Europeo contro Lussemburgo, Svezia e Irlanda. Il centrocampista di proprietà della Juventus si è raccontato oggi sulle pagine di Repubblica.

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Sono diverso rispetto a quando sono arrivato alla Cremonese, è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere, ma non posso sapere se in A avrei già potuto starci perché non c’è la controprova. Vedrò di dimostrarlo nella stagione che viene. Al futuro non voglio ancora pensare, vengo da 9 mesi lunghi e bellissimi. Mi sono fatto due settimane di riposo e adesso penso all’Under 21, poi vedremo. Alla Cremonese resterei volentieri“, ha detto Fagioli a Repubblica. (qui il racconto della sua stagione)

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Fagioli: “In Italia le cose stanno cambiando, c’è più spazio per i giovani”

Il centrocampista della Juventus, che esordì in prima squadra quando sulla panchina bianconera sedeva Andrea Pirlo (qui la storia), ha parlato anche nel complesso della situazione italiana con i giovani talenti che stanno emergendo: “A me sembra che le cose stiano cambiando, in Nazionale e in Serie A ci sono sempre più spazi per noi giovani e ne sono felice. Nell’U21 siamo forti, Carnesecchi e Okoli son dei gran bei giocatori, Tonali è fortissimo, Lucca lo può diventare, Ricci e Rovella sono bravi“.

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Fagioli: “Under 23 esperienza fondamentale”

Fagioli ha toccato anche l’argomento squadra Under 23, con cui ha giocato 18 partite e segnato 2 reti nella stagione 2020/21, avviandosi al calcio professionistico: “Per me è stata un’esperienza fondamentale. In Primavera siamo troppo piccoli, fisicamente non si regge il confronto con quelli della prima squadra: o sei un fenomeno o il salto è veramente difficile. L’U23 ti mette in competizione con gente adulta, ti fa abituare al calcio vero“.

L’INTERVISTA COMPLETA E’ DISPONIBILE NELL’EDIZIONE ODIERNA DI REPUBBLICA