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Empoli, Zanetti: “Noi belli, ma imperfetti. Se dovessi andare in guerra mi porterei Ismajli”

Le dichiarazioni dell’allenatore dell’Empoli, Paolo Zanetti nella conferenza stampa di vigilia della gara contro il Bologna

Dopo la sconfitta contro la Roma, l’Empoli cerca la prima vittoria in campionato. Gli azzurri saranno impegnati sabato al Dall’Ara contro il Bologna di Thiago Motta.

 

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Empoli, le parole di Zanetti in conferenza stampa

“Non baratterei mai nulla con la prestazione perché ci da delle basi per il futuro. Normale che desideriamo tutti una vittoria, più che altro per portare a casa ciò che produciamo e per la fatica che facciamo quotidianamente. Non ho mai nascosto la stima per la squadra, i ragazzi meritano la vittoria e non voglio portare la squadra in un loop mentale per cui vincere a tutti i costi ti fa perdere le certezze. La vittoria arriverà, è matematico se continueremo a credere in quel che facciamo e se aggiungiamo attenzione e cattiveria in più. Ad oggi siamo belli ma imperfetti”, così Paolo Zanetti nella conferenza stampa di vigilia. 

 

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Sui rossoblù: “Andare a Bologna non è semplice, lo sarebbe stato anche se ci fosse stato Mihajlovic. Ci aspetta una partita particolare, abbiamo delle incognite anche dal punto di vista del loro assetto. Abbiamo lavorato molto su noi stessi e meno sugli avversari rispetto ad altre volte. Il Bologna ha dei singoli straordinari, bisogna fare molta attenzione. La nostra dose di umiltà deve essere al massimo. Dobbiamo cercare di essere noi determinanti, quando l’avversario ha la palla bisognerebbe avere delle certezze che magari in questo caso abbiamo meno. Abbiamo un modo di difendere aggressivo e questo ci potrebbe aiutare a prescindere da chi abbiamo davanti. Ci sono variabili che devono alzarci il livello di attenzione”.

 

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Credit: Andrea Rosito

 

L’allenatore azzurro ha poi commentato la crescita di Ismajli: “Ardian l’ho conosciuto quest’anno, dal colloquio del primo giorno c’è bastato uno sguardo per capirci: ha un carattere straordinario, va in campo con gli occhi del combattente, ha gli occhi della tigre. Io e lui ci capiamo al volo perché abbiamo la stessa mentalità e se dovessi andare in guerra a piedi io non avrei dubbi nel portarmi Ismajli. Questa è la sua grande dote e si merita quello che sta ottenendo”