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Spalletti: “Successo fondamentale e meritato. Scudetto alla Juve. E su Nainggolan…”

Una vittoria preziosa per la classifica: Inter che batte l’Empoli in trasferta grazie alle rete di Keita e mette pressione al Napoli secondo. “Queste sono partite che diventano pericolose se non si affrontano con la mentalità giusta e noi inizialmente abbiamo impattato, nel senso che non siamo riusciti a essere brillanti con un possesso palla in sicurezza per poi andare ad attaccare con le ‘vampate’. Meglio il secondo tempo, dove bisognava stare attenti all’Empoli che è una squadra che sa giocare negli spazi. Questa è una vittoria fondamentale e penso anche giusta”, le parole di Spalletti a Sky Sport nel post gara.

“Keita?Tutti insieme non possono giocare, se si riesce ad alternare e prendere il meglio da tutti i giocatori come successo oggi con Keita allora va tutto bene. Keita è un ragazzo splendido, ha un modo di fare, di parlare, di affrontare gli allenamenti, è sempre gioioso: è quello che scherza di più con tutti, si diverte. Ho trovato una persona diversa rispetto alle chiacchiere che si facevano su di lui dopo che ha lasciato la Lazio”, ha proseguito l’allenatore dell’Inter.

Spalletti svela poi i buoni propositi nerazzurri per il 2019: “Marotta dice che dobbiamo alzare un trofeo? Sì, ha ragione. Il campionato lo vince la Juve perché ha preso troppo largo ed ha qualità individuali superiori a tutte le altre squadre, perciò resta da fare bene in Europa League e Coppa Italia”. Conclusione dedicata a Nainggolan, entrato in campo a gara in corso: “E’ stato scelto perché oggi ci mancava qualche vampata, è una scelta da allenatore. Gli vogliamo bene. Se ha chiesto scusa? E’ un ragazzo sensibile, quando gli parli ha tutte le qualità di una persona che si comporta in maniera corretta, che però a volte viene attratta da altre cose che non gli permettono di rendere al meglio. Lui a volte mette 3-4 cose davanti al calcio. Lautaro? E’ una punta centrale, quando entra è bravo a dare una scossa perché ha delle qualità importanti”, ha concluso Spalletti.