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Eden Hazard, il Belgio e quel legame con la Francia

Potrebbe essere una comunissima foto di tre bambini francesi che reduci dalla vittoria della propria nazionale nel Mondiale del ’98, sfoggiano orgogliosamente la maglia dei bleus di Zinedine Zidane. E invece i tre bambini ritratti sono belgi, sono fratelli e due di loro la Francia la sfideranno per davvero in un Mondiale, 20 anni dopo. Loro sono i fratelli Hazard: Kylian, Torghan ed Eden. Belgi, sì, ma tifosi di quella Francia ’98 che fece innamorare una generazione. È stato lo stesso Hazard (Eden) ad ammetterlo a BeIN Sports: “Con i miei fratelli, siamo sempre stati più sostenitori della Francia che del Belgio perché siamo cresciuti con la squadra del ’98. All’epoca non c’era la maglia del Belgio, ecco perché indossavamo quella della Francia! Non voglio denigrare la squadra belga del tempo, c’erano giocatori molto bravi. Ma a quel tempo, c’era la Francia”.

Hazard, nato nel 1991 a La Louviere, cittadina a sud di Bruxelles non lontana dal confine con la Francia, è cresciuto calcisticamente nel Lilla, con cui ha esordito in Ligue 1 a 16 anni. “Pensavo fosse francese” – ha detto all’Equipe il suo compagno ai tempi del Lilla, Salibur – “fino a quando non ha pronunciato la parola ‘nonante’ (novanta)”. Dopo cinque stagioni è stato il Chelsea a mettere le mani sul suo talento: da bleu a blue e chissà se Londra sarà ancora la sua casa anche dopo questo Mondiale. Anche la carriera di Thorgan, il fratello minore di Eden (1993) è cominciata in Francia: le giovanili nel Lens, poi anche per lui il Chelsea, il ritorno in patria allo Zulte Waregem e l’affermazione al Borussia Moenchengladbach.

Sarà però soprattutto la partita di Eden, che dopo aver battuto il Brasile vuole che tra vent’anni non ci siano bambini belgi ad indossare la maglia di una Francia nuovamente campione del mondo, ma quella dei Diavoli Rossi passati alla storia. E di fronte a lui, in questo incrocio di date e avvenimenti, il nuovo simbolo della Francia che però non era ancora nato quando Blanc e Deschamps alzavano la Coppa del Mondo a Saint Denis: Kylian Mbappé. “L’ho sentito al telefono un paio di volte – ha detto Hazard – quello che fa è incredibile. Lui guardava i video di me da giovane? Beh, io ora guardo i suoi!”. Potrà anche chiedere qualche informazione a Thierry Henry, però. Perché in questa semifinale che è un continuo riflesso, c’è anche un altro campione del mondo francese che siede sulla panchina del Belgio, come vice del Ct Martinez. Quel “Titì” al quale Mbappé viene accostato e che martedì sera avrà il cuore diviso a metà. Un po’ come quello di Hazard e dei suoi fratelli, in una sfida tra amici che per 90 minuti saranno rivali. Ma nemici mai.