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Dimissioni Juventus, cosa rischia la società

Abbiamo chiesto il parere di un avvocato penalista, Gaetano Piermatteo, che ha analizzato cause e possibili scenari futuri del terremoto arrivato in casa bianconera

Il terremoto in casa Juventus è arrivato tutto d’un tratto, prendendoci alla sprovvista, sconvolgendo tutti e mandando in tilt per una notte il mondo del pallone. Ma cosa è successo? Andiamo con ordine e inquadriamo il contesto, per prima cosa. Nella serata di ieri tutto il consiglio di amministrazione della Juventus si è dimesso, al termine di varie riunioni durate tutta la giornata di ieri. Ma cosa è successo? Ce lo ha spiegato l’avvocato Gaetano Piermatteo, esperto di diritto penale e commerciale. 

 

Le dimissioni del Cda sono state un atto di prudenza, una scelta estremamente meditata. Posso dire che è stato un atto dovuto, non c’è troppo da stupirsi dal punto di vista tecnico giuridico”. 

 

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Sono tante le domande che i tifosi bianconeri – e non solo – si stanno ponendo in queste ore. Ma una domina sulle altre: ‘Quali sarebbero stati i rischi che hanno quindi costretto una presa di posizione così drastica?’ Le accuse della Procura di Torino sono chiare: false comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato. Per quanto so sono già state disposte delle misure cautelari a oggi impugnate dagli indagati davanti al Tribunale del riesame. Un’approvazione del bilancio – per forza di cose molto simile a quello degli anni precedenti – avrebbe rappresentato come minimo il rischio di reiterazione del reato, mentre operare un ridimensionamento dei dati di bilancio sarebbe stato sostanzialmente come sconfessare l’operato di anni di gestione e ammettere le responsabilità sui fatti contestati”. 

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 L’arrivo di Andrea Agnelli, che nel 2010 diventava presidente della Juventus, aveva portato una serie di bilanci positivi, che coincidevano con le vittorie di scudetti e Coppe in giro per l’Italia. Poi la voglia di crescere, la preoccupazione di dover competere in Europa e sicuramente anche il Covid, hanno portato a investire e indebitarsi. Adesso però resta un grande punto interrogativo su quello che sarà il futuro della Juve. “Ai tifosi bianconeri mi sento di dire di stare tranquilli. Scanavino – che subentrerà come direttore generale – sarà più libero dal punto di vista della gestione. Per dirla in termini calcistici è come un allenatore che prende una squadra in corsa con un calciomercato fatto da un altro presidente e un altro direttore sportivo”  

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Bisogna poi fare un doveroso distinguo. Tra la proprietà, che è sempre intervenuta, e chi gestiva la società Juventus. “Credo sia un altro motivo per non preoccuparsi. La proprietà è solida, storica e ha una tradizione secolare. Ci sarà verosimilmente un ridimensionamento nelle politiche di gestione, questo sì. Ma sono abbastanza sicuro che dal punto di vista dello spettacolo calcistico e della Juventus dal punto di vista degli acquisti e del mercato, non cambierà granché ”.