Dietro le Quinte del Calcio – Ecco come funzionerà il Video Assistant Referees (Var), la cosiddetta moviola in campo
Finalmente ci siamo. Dopo un quarantennio di richieste e sollecitazioni il 130° congresso dell’ International Football Association Board (IFAB) ha deliberato, fra le altre decisioni, di sperimentare l’introduzione di esperimenti dal vivo con video assistente arbitri nel calcio, la tanto attesa e invocata “MOVIOLA IN CAMPO” che, come avremo occasione di vedere non è proprio così nelle intenzioni della FIFA.
L’IFAB ha approvato in linea di principio un insieme dettagliato di protocolli per gli esperimenti e concordato che questa prova dovrebbe essere condotta per un minimo di due anni allo scopo di identificare i vantaggi, gli svantaggi e gli scenari peggiori. L’insieme dei protocolli sono stati elaborati dal sottocomitato tecnico IFAB, con il sostegno di Technology Innovation Department della FIFA e sono stati preceduti da discussione e confronti con i due Comitati Consultivi (Football Panel Consultivo e Tecnico Advisory Panel), così come associazioni di calcio, campionati, altri sport e fornitori di tecnologia.
L’IFAB ha stabilito che le verifiche dal vivo dovrebbero essere attuati al più tardi per la stagione 2017/18. L’aspettativa non è quella di ottenere una precisione del 100 per cento nelle decisioni per ogni singolo evento di gioco, ma quello di evitare l’assunzione di decisioni chiaramente errate per alcune situazioni precise che sono state predefinite: goal, calcio di rigore, cartellino rosso diretto incidenti e scambio di identità. Il tipo di test che l’IFAB ha deciso di permettere, chiamandolo VAR (Experiment with Video Assistant Referees), coinvolgerà un assistente arbitro video, nuova figura arbitrale, che avrà accesso ai video replay durante la partita e il suo compito sarà di effettuare il controllo di un incidente su richiesta dall’arbitro o comunicare con l’arbitro su un incidente, una decisione ritenuta errata o avvenimento che non ha visto, rientranti in quelli sopra evidenziati.
Questa prova prevede che a fianco del terreno di gioco sia installata una postazione televisiva riservata esclusivamente al VAR e a eventuali assistenti tecnici dove nessun altro soggetto presente sul terreno di gioco potrà accedere, come avviene già in altri sport come il rugby o il football americano.
La procedura corretta dovrebbe essere quella per cui l’arbitro della gara interpella il VAR chiedendogli di rivedere una certa situazione di gioco che esprime una sua valutazione, avvisando l’arbitro tramite auricolare. A questo punto l’arbitro accetta le informazioni dal VAR e prende la decisione oppure decide di rivedere il filmato video a lato del campo prima di prendere la sua decisione. Potrebbe essere anche il VAR che richiede all’arbitro di valutare una certa situazione che sia sfuggita o sia stata assunta in modo errato e in quel caso, sarà sempre e solo l’arbitro ad avere la decisione finale.
Gli esperimenti saranno gestiti e supervisionati dall’IFAB con il sostegno della FIFA. Sarà incaricata un’università di compiere uno studio di ricerca, che si concentrerà non solo su arbitraggio, ma anche dell’impatto sul gioco stesso, incluse le emozioni delle parti interessate, al fine di fornire all’IFAB con una solida base per il processo decisionale. Le parti interessate s’incontreranno a breve per definire una pianificazione per i prossimi 24 mesi. Questa fase iniziale includerà un test fatto in un ambiente controllato, ma non in diretta; saranno organizzati corsi di formazione per gli arbitri; workshop e preparazione di esperimenti per implementare le risultanze che emergeranno dai test effettuati nei campionati che si sono resi disponibili. Sarà molto interessante seguire questo percorso e ci auguriamo che la volontà espressa dalla nostra Federazione, tramite il presidente Tavecchio, sia accolta per vivere da molto vicino questa nuova esperienza.