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Si scrive Monchi, si legge plusvalenza: la Top 5 dei migliori acquisti del ‘Re Mida’ spagnolo

Quasi 300 milioni di plusvalenze in 17 anni. Basterebbe questo per catalogare Monchi come uno dei migliori direttori sportivi in giro per l’Europa. Attento, preciso, puntuale, non gli sfugge nulla: “Solitamente un giocatore viene seguito da 7 dei miei collaboratori”. Giusto per essere sicuri di avere tra le mani un potenziale tesoro. E di solito non sbaglia. La Spagna la sua casa, il Siviglia il suo amore calcistico, l’unico finora. Legame fortissimo: 9 anni passati a proteggerne i pali, 17 come dirigente. Da quelle parti lo chiamano “Re Mida”, e capirne il motivo non è difficile. Quello che compra si trasforma in oro, e pensare che “quando iniziai come dirigente il club era un disastro. Facevo un po’ di tutto, ovviamente anche il direttore sportivo, ma allora non avevo idea di come si facesse”. Guardando i numeri si intuisce che con il tempo abbia imparato parecchio, anche troppo. Poche ore fa Ramón Rodríguez Verdejo ha dato l’addio al Siviglia: “Hanno fatto di tutto per trattenermi, ma ho bisogno di cambiare aria”. Ad attenderlo ora c’è la Roma, che guarda i suoi acquisti e gongola. Ecco i 5 migliori:

5. JULIO BAPTISTA

La Bestia: un nome tutto un programma. In Italia è ricordato soprattutto per i suoi trascorsi alla Roma. Tre anni tra alti e bassi. Prima i gol, tanti alla sua maniera: di potenza, di astuzia, in acrobazia. Come dimenticare la meravigliosa rovesciata con il Torino o il gol nel derby? Poi il lento declino. Da Bestia ad esubero il passo è stato breve, l’ennesimo trasferimento della sua carriera inevitabile. Il primo però è quello che più ci interessa: dal San Paolo al Siviglia per 3 milioni. In brasile centrocampista dal fisico possente, in Spagna goleador implacabile. 38 reti in due stagioni e la chiamata del Real Madrid. Ecco il capolavoro di Monchi: il passaggio in Spagna è costato ai Blancos 20 milioni, per una plusvalenza di 17, e non è stato nemmeno la migliore…

4. CARLOS BACCA

Adesso segna con regolarità con la maglia del Milan, qualche anno fa vendeva biglietti sugli autobus per guadagnarsi da vivere: “Non mi fidavo del calcio, non ero sicuro potesse darmi opportunità nella vita reale”. Per questo l’esordio da professionista è avvenuto relativamente tardi: a 22 anni, con la maglia dell’Atletico Junior Barranquilla. Entrò a partita in corso, segnò due gol e la sua vita cambiò in un attimo. Il primo club europeo ad accorgersi del colombiano fu il Club Brugge, che lo prelevò dalla società colombiana per 1,5 milioni. In Belgio Bacca segna e incanta, ma la prima squadra ad accorgersi di lui è il Siviglia. Merito di chi? Di Monchi, nemmeno a dirlo. Assegno da 7 milioni e volo in Spagna dove segna 49 reti in due stagioni e porta a casa due Europa League. Nel 2015 il passaggio al Milan per 30 milioni, cifra mica male.

3. ALVARO NEGREDO

Strana storia quella di Negredo. Attaccante implacabile in Spagna, tanto da meritarsi l’appellativo di “Squalo”, e pesce fuor d’acqua fuori dai confini nazionali, a partire dall’Inghilterra. Ma andiamo con ordine: dopo la trafila al Rayo Vallecano B e al Real Madrid Castilla, Negredo trova la sua dimensione ideale all’Almeria. I numeri sono da attaccante vero: due stagioni e 31 reti all’attivo. Prestazioni che attirano le attenzioni di Monchi e del Siviglia, che lo preleva dall’Almeria per 15 milioni. Sotto la guida di Manolo Jiménez, Negredo cresce e stupisce. Segna a raffica: 85 gol in 5 stagioni. Poi la chiamata del Manchester City che arriva ad offrire 30 milioni. In Inghilterra Negredo perde il fiuto del gol, sembra intristirsi. Il Valencia gli offre l’opportunità di rilanciarsi ma non la sfrutta a dovere. Stessa sorte sta subendo al Middlesbrough, dove lo “Squalo” sembra aver ormai perso i denti, e i 5 gol in 20 presenze stanno lì a dimostrarlo.

2. IVAN RAKITIC

Adesso è considerato uno dei centrocampisti più forti in Europa, quando giocava in Germania però qualcuno lo aveva bollato come fuoco di paglia. Non ci credete? Provate a chiedere allo Schalke 04, che nel 2011 lo ha ceduto al Siviglia per appena 2,5 milioni di euro. Il motivo? Prima stagione da urlo. Appena ventenne Rakitic è già uno degli uomini chiave dello Schalke. Le stagioni successive però non sono sullo stesso livello, tanto che qualcuno inizia a dubitare del suo reale valore. Non Monchi però, che con il talento ha un rapporto speciale. Il passaggio al Siviglia quindi avviene naturale. Da lì in poi il croato vincerà tutto quello che c’è da vincere: anche una Champions League. Quella con il Barcellona però, che per averlo ha dovuto sborsare quasi 24 milioni di euro.

1. DANI ALVES

Dici Dani Alves e pensi al terzino modello, è inevitabile. Corsa, classe, talento: c’è tutto. Anche la difesa, perché quando vinci 3 Champions League e 6 campionati spagnoli, più tutto il resto, vuol dire che le diagonali le sai fare bene, e non solo. Prima di diventare tutto ciò però Dani Alves era un giovane ragazzino che giocava in Brasile, nell’ Esporte Clube Bahia. Il talento c’era già, sì, ma c’era bisogno di qualcuno che se ne accorgesse. Ecco allora che entra in scena “Re Mida” Monchi, l’uomo degli affari d’oro. Vola in Brasile, torna con questo giovane talentuoso pagandolo 500mila euro e se lo gode per 6 anni. Con il Siviglia Dani Alves vince anche due Europa League, poi passa al Barcellona per la cifra record di 35 milioni di euro. Traduzione: 34,5 milioni di plusvalenza. Serve altro?