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#DerbyMilano, a sorridere sono le difese: tra errori e solidità confermata e ritrovata, Gattuso e Spalletti ripartono… da dietro

Partire dai numeri e dalla quantità, in un derby terminato zero a zero, appare forse un paradosso. Chi da una parte avrebbe avuto necessità vitale di tre punti per restare pienamente in corsa 4º posto, divenuto obiettivo possibile dopo un ottimo girone di ritorno; chi in lotta per la Champions, sin da inizio stagione, c’è e ci è rimasta, tornata ad esprimersi a buoni livelli dopo due mesi particolarmente complicati. Eppure Milan-Inter, stracittadina vista Europa, ha lasciato in qualche modo insoddisfatte ambo le sponde del Naviglio, in una gara dai tanti errori da ambo le parti.

La doppia occasione fallita da Icardi a porta vuota, un paio di incertezze di Donnarumma, imprecisioni tecniche e più di un passaggio decisivo sbagliato: la stanchezza, dal 20’ del secondo tempo in poi, ha fatto il resto. Motivi per essere soddisfatti? Apparentemente nessuno. Ma arriva proprio dalle due difese non perforate stasera la nota più lieta per Gattuso e Spalletti, destinati a vedere ancora nei rispettivi quartetti arretrati le proprie certezze crescenti: al di là delle ultime due sfide contro Chievo e Juventus, i rossoneri restano difesa da sole 6 reti subite nel 2018 in campionato, con la coppia Bonucci-Romagnoli (assente nella sfida contro la squadra di Maran) solidificatasi ulteriormente e base sempre più forte dalla quale ripartire. Carisma da una parte, sicurezza sempre più forte dall’altra, pur graziati oggi in due occasioni da chi spesso in area di rigore risulta implacabile: e se per Rodriguez, al contrario, la fase appare in calo, Calabria sta diventando ormai conferma sulla corsia di destra, sfruttando alla perfezione lo spazio a disposizione per riconquistare minutaggio con merito.

E lato nerazzurro? Handanovic decisivo, soprattutto sul colpo di testa di Bonucci, e un numero su tutti: cinque clean sheet consecutivi in campionato che mancavano dall’agosto del 2005 e una consistenza dietro completamente diversa, ritrovando un Miranda particolarmente attento in fase di contenimento. Quantità e numeri generali migliorati, ulteriormente, dopo una partita da reti immacolate, non senza emozioni: piccolo paradosso da derby tra insoddisfazione e soddisfazione, tra una zona Champions che si allontana o che resta, almeno lato Inter, obiettivo più che possibile.