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Milan, Maldini: “Il derby? È peggio da dirigente. Molto peggio…”

In campo ne ha vissuti 56. Ed è ancora un record. Paolo Maldini vive l'attesa del derby in maniera come sempre speciale. Ma da dirigente (ora è dt del Milan), è "molto più difficile". Perché? "Non scendo in campo. Da giocatore ti prepari 10-15 giorni prima. Lo fai anche ora, solo che ti limiti a vederla. A livello di stress è molto più impattante la partita vista rispetto a quella giocata, perché giocando puoi anche sfogare istinti, paure e preoccupazioni".


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Sempre attraverso i canali media del Milan, Maldini ha voluto parlare dei suoi derby da giocatore. "Quelli più belli li ho giocati in Champions. Andare a vincere, in una semifinale, giocata sei giorni tra andata e ritorno. E magari poi vincere anche la Champions…. Alla fine è il risultato finale che conta, per cui sono stati quelli più intensi. In generale, i derby sono sempre una grande emozione. Ma questa partita non è superiore all'importanza che ha vincere qualcosa in questa stagione. In altre città il derby è ancora più importante perché le due squadre non sono mai arrivate ad obiettivi più alti rispetto alla partita singola". 


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L'ambiente sarà fondamentale: "Si sente sempre il calore della tifoseria. Anche se è esigente come quella del Milan. Ho vissuto buona parte dei miei anni qui lottando per vincere qualcosa e di conseguenza il tifo è sempre stato una parte importante nelle nostre vittorie. Mi ricordo che nei primi Anni 90 avevamo addirittura 70/71mila abbonati. Eravamo sempre abituati a vedere lo stadio pieno". Ora è un po' diverso, ma il Milan vuole tornare a vivere quelle emozioni. Che Maldini ha sperimentato molto bene. E non si dimenticherà mai.

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