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Davide Nicola, tappa in bici a Bari: “Rimpianti? Non aver concluso un percorso”

Le salite della Basilicata hanno inaugurato la giornata, il mare della Puglia l’ha archiviata. Nel mezzo, più o meno 150 chilometri. Il personale giro d’Italia di Davide Nicola, allenatore del Crotone che sta mantenendo la promessa fatta circa due mesi fa, quando la salvezza -poi conquistata nell’ultimo turno di campionato- della formazione calabrese in serie A sembrava una missione impossibile, ha toccato oggi il recente passato dell’allenatore piemontese: l’arrivo a Bari ha rappresentato un tuffo nell’album dei ricordi per lui e il suo staff di accompagnatori su due ruote, composto dal cognato Paolo Boretto, il nipote Alessio Capello, un componente dello staff tecnico del Crotone, Elmiro Trombino, e il capo ufficio stampa del club, Alessio Masi. Un anno alla guida dei galletti biancorossi, da novembre 2014 a dicembre 2015, con 73 punti conquistati in 49 panchine, prima dell’esonero, condito dai rimpianti di buona parte della piazza per come le cose sono andate in seguito, con l’avvicendamento di Camplone, Stellone e Colantuono in panchina.

Abbracci collettivi e amici speciali da salutare, come l’ex capitano del Bari Giovanni Loseto: questo il menù di Nicola, che domani ripartirà alla volta del nord della Puglia. 1300 chilometri in bici, da Crotone a Vigone, in provincia di Torino, nel segno di un figlio, Alessandro, che non c’è più, e del ricordo di due grandi protagonisti del mondo dello sport come Nicky Hayden e Michele Scarponi. Il caldo e l’umidità si fanno sentire, con la colonnina di mercurio che oggi ha toccato i 36 gradi: “E’ molto difficile, ma non difficile come la salvezza che abbiamo ottenuto noi. Stanco? No, sono sfatto, è diverso” scherza al suo arrivo nel centro del capoluogo pugliese. Lungo il tragitto è passato anche davanti allo stadio San Nicola (“Mi è spiaciuto per come è andata la stagione, ma chi insiste alla fine raccoglie”), ma l’allenatore artefice della prodigiosa salvezza del Crotone non denota rimpianti, se non “il dispiacere di non aver concluso un lavoro avviato, ma io sono fatto così: accetto sempre quello che accade. Sono certo che avremmo fatto bene, le mie squadre crescono tanto negli ultimi due mesi di campionato, il Crotone di quest’anno (20 punti nelle ultime 9 partite, ndr) lo ha confermato”.

Più difficile salvare il Crotone o portare il Bari in serie A? “Nella seconda situazione non ho potuto vedere come andava a finire”. Intanto del suo futuro a Crotone si sa che il matrimonio andrà avanti: accordo raggiunto con il club per il rinnovo di un anno, più opzione per una seconda stagione quindi fino al 2019. “Mister, resta?”, la domanda di alcuni ragazzi calabresi iscritti all’Università di Bari. Un sorriso come risposta, niente di più, ma preludio di quell’intesa raggiunta di lì a poco con il Crotone. Anche se durante il viaggio non si parla di lavoro: “Questo è un giro in bici, non parliamo di calcio. Conta il messaggio che intendiamo dare con questo viaggio: le cifre degli incidenti in strada sono devastanti, tocca a tutti noi operare un’azione di sensibilizzazione sul tema”. Per il calcio, quello giocato, ci sarà tempo: ora per Davide Nicola è tempo di mantenere le promesse. Con zaino in spalla e sorriso sulle labbra.