Astori, la messa a San Pellegrino in ricordo di Davide
4 marzo 2018-4 marzo 2019. San Pellegrino, paese del bergamasco che ha dato i natali a Davide Astori, ricorda con una messa l’anniversario della scomparsa dell’ex capitano della Fiorentina. Tutta la squadra viola sarà oggi presente alla funzione voluta dalla famiglia e celebrata da don Gianluca Brescianini.
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Tra i primi ad arrivare, 10 minuti prima delle 8, il presidente del Cagliari Giulini e Daniele Conti, capitano e compagno di Astori ai tempi in cui giocavano insieme in maglia rossoblu. Pochi istanti dopo, l’arrivo dell’intera Fiorentina, con l’inno viola sullo sfondo, Pantaleo Corvino e il duo Giovanni Simeone-German Pezzella a guidare il gruppo insieme a Vincent Laurini.
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Al via la cerimonia, con una sciarpa viola portata dalla Fiorentina all’altare, e con le prime parole di don Brescianini: “Si fa sentire la sua mancanza, ma non la sua assenza. Davide é vivo dentro ciascuno di noi. Chiediamo al Signore una particolare forza per papà, mamma, fratelli, Francesca e Vittoria e per tutti i suoi parenti“.
“Un lungo anno senza Davide, la domanda fondamentale fatta da un discepolo a Gesù è: Maestro, cosa devo fare per avere la vita eterna, per poter essere felice? Mi manca ancora qualcosa, sono alla ricerca della vita piena. Va oltre la morte, varca i limiti del tempo e della debolezza umana. Gesù come risponde? Se vuoi essere felice dona agli altri cio che hai ricevuto. Il ricordo di Davide ci rende vivi: ricordiamo Davide così, cercando di fare tesoro della sua amicizia“.
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Ancora don Brescianini:”Due immagini dal Vangelo. Un albero lo riconosci dai suoi frutti, e un albero buono ha frutti buoni: ben radicato in un terreno buono, un terreno coltivato in primis dentro la sua famiglia. Sono stati notevoli i frutti in vita di Davide, che ha raggiunto una responsabilità particolare che l’ha fatto diventare capitano di una squadra. Davide sta lasciando tanti frutti anche in morte, è una morte viva: il suo nome è riecheggiato. Abbiamo visto il suo volto sempre sorridente anche nell’ultimo anno“.
“Seconda immagine: quella di una ferita aperta, quella della morte di Davide, che continua a sanguinare. Ogni ferita può diventare feritoia, dipende da noi. Le ferite ci possono annientare ma possono anche trasformarti, fare in modo che queste ferite possano trapelare una luce. Nessuno vede più Davide, questa tomba ha la forma di una piastra. La terra equipara tutto: a un certo punto porta uno squarcio, un’apertura…da questa tomba esce una luce ed esce un fiore. Nella terra mettiamo i semi”.
Alle spalle dell’intera Fiorentina, presente dopo la gara giocata ieri a Bergamo, c’è anche Riccardo Saponara, grande amico di Davide e tra i compagni più provati al momento della sua morte. Più defilati, presenti anche Milan Badelj, che ereditò da Astori la fascia da Capitano alla Fiorentina, e Luca Antonelli, recatisi a S.Pellegrino per la messa terminata poco prima delle 9. Ricordando una volta di più, un anno dopo, un grande amico che non c’è più. E che ha lasciato, nel cuore di tutti, un vuoto enorme.
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a cura di Riccardo Despali