Dalla Cina a… Viareggio, 40 anni dopo e grazie a Lippi. Cibo, mare e un sogno: “Un Mondiale con la Nazionale”
Dalla Cina all’Italia, destinazione… Fornacette. Ottomila chilometri di distanza, tutti d’un fiato. Anzi no, non esageriamo. Aereo fino in Francia (giusto il tempo di vincere un’amichevole contro il Nizza secondo in classifica nel campionato Primavera), poi tutti su un pullman – anche piuttosto lungo. Sì, perché la Cina Under 19 ha deciso di convocarne ben trentuno, tanto che per muoversi da un paesino all’altro della Toscana sono necessari due pullmini. Rosa lunga e imbarazzo della scelta. Quello che ci vuole per affrontare il fitto calendario del Torneo di Viareggio, giunto alla sua settantesima edizione. Da quaranta anni mancava una squadra cinese, dal 1978. Allora, una formazione di Pechino, oggi una Nazionale. Chiara dimostrazione della volontà della Federazione Cinese stufa di assistere a spese folli per un campione europeo e desiderosa di puntare sui giovani talenti. A tal punto da chiedere aiuto a Marcello Lippi e al suo storico vice Maddaloni, due che sanno come si fa a vincere e a progettare generazioni capaci di togliersi grosse soddisfazioni. Sono stati loro a favorire la partecipazione al torneo di questa giovane selezione, di questi ragazzi presi da ogni angolo del paese. Alcuni già giocano in Europa, nella terza categoria spagnola per esempio. Altri ammirano Hummels e Dybala in televisione, sognando di diventare come loro e di giocare un giorno il Mondiale con la maglia della Nazionale.
A guidare il tutto dalla panchina c’è Yaodong Cheng, 50 anni e l’immancabile cappello bianco sulla testa. Anche lui è stato calciatore: tredici stagioni con la maglia dello Shanghai Shenhua (ora di Guarin e Obafemi Martins, tanto per capirsi). Poi il calcio a cinque e una partecipazione al Fifa Futsal World Championship, in Spagna nel 1996. “Abbiamo fatto una grande prestazione contro un avversario fortissimo” ha dichiarato dopo la sconfitta di misura contro il Torino, un vero e proprio gigante a livello giovanile visti i sei i Tornei di Viareggio vinti e con i ragazzi di Coppitelli chiamati a riprovarci dopo la semifinale persa l’anno scorso ai rigori contro il Sassuolo. La rete nella ripresa di Celeghin, il capitano, è bastata per sconfiggere una squadra brasiliana sulle fasce con i numeri di Tao Qianglong e Zhou Junchen. Italiana invece dietro, con una linea a quattro bravissima nel salire e nel ritornare. In porta Qi Yuxi, protagonista di un paio di miracoli inimmaginabili dopo l’improponibile bagher di inizio partita.
La Cina Under 19 ha scelto Lido di Camaiore per alloggiare in questi giorni, fino al 29 marzo a prescindere dal risultato e da eventuali eliminazioni. Tante, infatti, le amichevoli in programma. Alla faccia degli allenatori che si lamentano per i calendari troppo impegnativi. Una già disputata il 9, poi un’altra il 15, altre due il 19 e il 22, un’ultima il 27. Sembrano instancabili, vogliono giocare il più possibile. Fra un piatto di pasta e l’altro, per cui vanno pazzi. Un buffet tutto da gustare nella cena di gala di stasera, a Viareggio. Uno spogliatoio lasciato incredibilmente pulito dopo la partita, per l’incredulità dei magazzinieri del Torino, abituati a ben altro. Per questi ragazzi, dopotutto, è un sogno. Una vetrina ancora più importante rispetto ai tanti italiani che scenderanno in campo. Può essere l’unico treno della loro vita. Dalla Cina alla Toscana. Un viaggio lunghissimo e carico di sogni. Non sono venuti solo per partecipare, sia chiaro. Oggi il Torino lo ha sperimentato sulla propria pelle. Le altre, intanto, sono avvisate.