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Dal Bologna… all’Inter. Zanzi “sposa” Pioli in nerazzurro: “Un conoscitore del calcio italiano come lui, servirebbe”

Stefano Pioli sì, Stefano Pioli no. L’Inter non ha ancora certezze sul futuro della propria panchina, ma un aiuto in questo senso arriva dall’ex responsabile dell’area tecnica del Bologna, Roberto Zanzi. Che ha voluto, scelto e condiviso un percorso di oltre due anni proprio con l’allenatore di Parma: “Sarei felice se l’Inter scegliesse Stefano, perché ha tutte le caratteristiche per fare bene. I nerazzurri devono ricompattarsi come squadra, i valori ci sono, devono solo cambiare lo spirito e credo che un profondo conoscitore del calcio italiano possa aiutarli a modificare gli atteggiamenti”. E proprio il binomio carica umana e competenza tecnica furono all’origine della scelta (nel 2011) di Pioli sulla panchina del Bologna. Per una città come Bologna dove peraltro aveva fatto anche i suoi esordi da allenatore con la squadra degli Allievi nazionali nel 1999: “Lo conoscevo sin da quando era calciatore e mi piacque perché non è un uomo alla ricerca della ribalta mediatica. E’ una persona realista, che non cerca scorciatoie, che ha atteggiamenti positivi e sa esaltare il lavoro di gruppo”. Anche dal punto di vista tattico, però, ci sarebbe qualcosa da aggiungere: “Pioli è un allenatore che sa ascoltare: sul campo non è un integralista, passa dal 4-2-3-1 al 4-3-3 senza problemi. Sa lavorare col materiale umano che ha a disposizione”. Primo anno a Bologna 51 punti e nono posto. Al secondo anno qualche punto e alcune posizioni in meno in classifica: “Peccato per un calo nel finale, ma il secondo anno facemmo anche meglio dal punto di vista del gioco”. Al terzo anno, qualcosa si è rotto tanto che a gennaio è arrivato l’esonero: “In società prevalsero le preoccupazioni, c’era paura di retrocedere e ci furono troppe ingerenze nel lavoro dello staff tecnico. Tutto questo non aiutò né Pioli, né il Bologna”. Tornando a un possibile futuro di Pioli all’Inter, Zanzi è pronto a scommettere sulla bontà della scelta. Ma guai a definirlo un allenatore a tempo: “Lui come traghettatore? In Italia si fanno sempre tante distinzioni, si utilizzano categorie che poi nei fatti non esistono. Si parla di progetti pluriennali, poi in assenza di risultati si esonerano gli allenatori. I progetti sono solo sulla carta. Se Pioli farà bene, all’Inter non avranno problemi a confermarlo”. E così dopo la parentesi alla Lazio, arriverebbe la prima vera grande occasione in un top club per l’allenatore che proprio da Bologna è partito e si è fatto apprezzare nella nostra Serie A.

di Marco Merlini