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Crotone, Falcinelli: “Ventura? Mi ha detto di impegnarmi di più: sogno la Nazionale”

Venti presenze e otto gol in campionato, Diego Falcinelli è l’uomo della speranza per il Crotone. Reti pesanti, che portano punti ai calabresi e ma anche bonus all’attaccante umbro, che sogna già la Nazionale:

“Io e il procuratore Bastianelli abbiamo fissato alcuni bonus” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Ho raggiunto un primo step, a quota 7 reti; ce ne sono due altri, a 10 e a 15. Ed è previsto un bonus anche in caso di convocazione in Nazionale. Ventura? Il c.t. mi ha solo spronato a impegnarmi sempre di più e poi ha parlato con Nicola. Sono ambizioso e alla mia età è giusto sognare. Devo pensare a segnare, però mi applico tanto nella fase difensiva, come piace anche a Ventura. Mi fa coraggio il cammino di Belotti, esploso dopo tanta gavetta. A 15 anni ero nel vivaio nerazzurro. Durò 10 mesi, in convitto con Destro, Santon, Obi e Caldirola, e nella scuola frequentata da Balotelli. Tornai a casa, mi mancavano parenti e amici. Rigori? Non ne avevo tirati, stavolta toccava a me. Palladino me l’aveva promesso.

Sassuolo, prima o poi arriverà la chance: “Sono vincolato sino al 2020. Vorrei essere partecipe del progetto Sassuolo. Di Francesco mi stima; devo, però, sentire la fiducia della società. Per questo, ho preferito andare a giocare con più continuità. Zaza, Berardi, Pavoletti e Defrel? Il più forte è Berardi. Merita di approdare in una big. Anche Pellegrini, che era mio compagno di camera, diventerà un giocatore di straordinario livello. Io mi godo il Crotone, dove mi fanno sentire importante, dalla famiglia Vrenna al d.s. Ursino, dal tecnico Nicola ai tifosi. Io, la mia compagna Angela e Dea, la nostra figlia di 2 anni, abbiamo scoperto un ambiente ideale. Salvezza del Crotone ancora possibile per Falcinelli: “Certo. L’Empoli se ne è accorto: è una lotta a 4, per un solo posto. Se il club resterà in A, basterà creare il centro sportivo di proprietà, per trasformare Crotone in un altro… Sassuolo.

Idoli? “Ero ragazzo, quando nonno Augusto, juventino, mi riempiva la casa di figurine Panini dei bianconeri. Stravedevo per Del Piero. Giacomazzi dice che sono come Cavani? Non scherziamo! “Giaco” mi vuole bene, mi dà tanti consigli. Domenica mi ha inviato un sms bellissimo. Con lui e Fossati, che qualità il mio Perugia! Sarò sempre grato a Cosmi. Non è stato mio allenatore ma mi ha dato suggerimenti preziosi. Serse mi segue sin da quando, a 8 anni, nelle giovanili del Ponte San Giovanni, giocavo accanto al figlio Edoardo in attacco. Una volta vincemmo una partita 39­0: io e lui segnammo tutti i gol“.