Cristiano Lucarelli chiude ad un possibile ritorno: “Non sarò mai un allenatore del Livorno”
Una nuova avventura per Cristiano Lucarelli, ancora in Sicilia, dopo quella con il Messina, nella prossima stagione si sederà su quella del Catania. L’obiettivo non troppo velato è quello della promozione immediata: “Si lavorerà per la promozione in B, l’importante è stare al vertice, a marzo o aprile si vedrà” ha detto l’ex attaccante del Livorno a L’Originale. Un Catania che porterà la firma anche di Lo Monaco, che cercherà il giusto mix di giocatori esperti e giovani: “Lo zoccolo duro del Catania che ha fatto bene negli anni della Serie A, insieme a dei giovani”.
Per l’attaccante livornese autore120 gol in Serie A, due sono gli attaccanti che più lo attirano in Serie A: Schick e Kalinic. Sul nuovo giocatore della Juventus: “È uno dei giocatori più importanti del nostro campionato, la Juventus è sempre molto attenta sui giovani. Schick è più una seconda punta. Un giocatore che predilige rimanere libero da schemi”. Mentre sull’attaccante della Fiorentina: “Kalinic mi piace più vicino alla porta, come Pippo Inzaghi si trova sempre al posto giusto al momento giusto. Non fa gol bellissimi, ma lavora molto per la squadra”.
Su Donnarumma invece: “È un ragazzo di 18 anni spesso ce lo scordiamo, non dobbiamo esagerare con i commenti. Ognuno nella sua vita deve fare le scelte più opportune, se però vuoi fare una lunga carriera in un club, non prendi Raiola come procuratore. Raiola è un agente propositivo, difficilmente un suo giocatore rimane per uno o due anni di seguito”.
Cinico da attaccante e nel capire quando dover smettere: “Mi manca la spensieratezza del calciatore, ma ho avuto la fortuna di cominciare ad allenare subito con i ragazzi del Parma, penso di aver smesso nel momento giusto. Avevo un altro anno di contratto, ma non sentivo più il fuori dentro. Quindi iniziai ad allenare immediatamente”.
Sulla carriera da allenatore: “Per la troppa voglia di dimostrare, ho intrapreso un percorso di gavetta lesionata scegliendo situazioni di grande difficoltà, ma un passino alla volta sto venendo su. Anche da calciatore nel mio percorso non mi ha regalato niente nessuno – ha continuato Lucarelli – L’allenatore non deve essere il protagonista di una squadra di calcio, ma lo devono essere i calciatori. L’allenatore deve mettere i giocatori di esprimersi al massimo. Non credo nei giocatori integralisti, che giocano con un solo modulo. Cerco un modulo che vada a valorizzare i giocatori che ho a disposizione. Credo che l’allenatore incida poco. Da fuori non si capiscono le difficoltà, perché l’allenatore è il bersaglio di tutti: giocatori, tifosi e giornalisti”.
Chiude invece su un suo possibile ritorno a Livorno: “Io non allenerò il Livorno mai, ho delle situazioni mie personali che fino a quando non saranno risolte non mi permettono di allenare lì”.
Mentre su un suo concittadino livornese: “Non ho niente di Allegri, però giocammo insieme a Padova con Zenga, Pioli, Bergodi, una squadra di allenatori” ha concluso il nuovo allenatore del Catania.