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Pirola e Zappa, dove tutto è partito: “Dalla Cosov alla nazionale”

Dalla provincia brianzola alla nazionale Under 21: la storia di Pirola e Zappa raccontata da chi li conosce da quando erano bambini

Una maglia rossa addosso. Gli stessi campi, le foto di squadra. Ginocchia sbucciate, risate e pianti.

Il tempo passa, la linea col pennarello tracciata sul muro è sempre più in alto. Arrivano le prime responsabilità: il pallone sempre tra i piedi; una fascia da capitano, le partite che contano. Destini che si separano per poi tornare a intrecciarsi con un’altra maglia, di colore diverso: l’azzurro

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Gabriele Zappa con la divisa della Cosov

Dalla Cosov alla nazionale: la storia di Pirola, Zappa (e non solo)

Questa è la storia di Gabriele Zappa e di Lorenzo Pirola. Ma anche di Alessandro Vimercati e di un altro Pirola, Carlo. È la storia di Angela, Michele, Enea. E (soprattutto) di ciò che li unisce: la Cosov di Villasanta, provincia di Monza e Brianza. Da qui, da questa scuola di calcio e di vita, sono usciti quattro professionisti: Zappa gioca al Cagliari, Lorenzo Pirola alla Salernitana, Vimercati alla Juve Stabia, il fratello di Lorenzo, Carlo, alla Giana Erminio.

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Lorenzo Pirola in maglia Cosov

L’80 per cento della nostra prima squadra è composta da ragazzi usciti dal settore giovanile“, racconta Angela Calloni, la presidente. Dalla Cosov sono usciti uomini e ragazzi che hanno storie degne di essere raccontate: da Filippo Galli, leggenda del Milan, a Simone Bonavita, il primo assistito di Francesco Totti nella sua esperienza da agente, oggi al Real Casalnuovo in Serie D

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Merito di un gruppo di lavoro affiatato, capace di ereditare una storia lunga 75 anni e di trasportare esperienza, umanità e passione nel lavoro sul campo. “Questi ragazzi hanno in comune il fatto di essere grandi professionisti e grandi persone“, ci racconta Michele Cazzaniga, da oltre dieci anni direttore sportivo del club. È lui il primo ad aver intuito il talento di Lorenzo, di Gabriele, e di tutti gli altri. È lui quello che di solito accompagna i ragazzi ai provini, mettendo la pulce nell’orecchio dei dirigenti e degli osservatori delle squadre di Serie A: “Abbiamo un ragazzo forte, in partita tutti lo cercano, la palla gli arriva sempre tra i piedi“. Guardare per credere. 

Gli aneddoti raccontano cosa ha lasciato la Cosov a Zappa e Pirola: “Gabriele frequenta ancora i compagni che aveva qui quando era bambino. Ogni tanto si organizzano e scendono in Sardegna per andare a trovarlo e guardare le partite allo stadio. Lorenzo invece la scorsa estate mi ha chiamato. Era in vacanza, ma voleva allenarsi insieme ad alcuni amici. Mi ha chiesto se ci fosse un campo disponibile qui a Villasanta, ovviamente gli ho detto di sì e sono venuti“. 

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La foto di Pirola e Zappa in nazionale Under 21

Dai campetti di provincia alla Serie A, Zappa e Pirola non hanno mai dimenticato da dove sono partiti: “Quando sono andati in nazionale Under 21, ci hanno mandato una foto insieme. Entrambi con la maglia azzurra. Per noi è stata una grande emozione“, racconta Enea Cazzaniga, responsabile della comunicazione della Cosov. 

Qui tutti avevano intravisto i segnali del talento: “Zappa segnava tanto, ma io l’ho sempre fatto giocare sulla fascia, anche se non tutti erano d’accordo“, racconta Cazzaniga con una punta di orgoglio. “Pirola invece è stato difensore fin da subito. Sembrava parecchio timido, ma la palla la prendeva sempre lui, aveva grande personalità“. 

La Brianza del calcio si gode anche Pessina, Caldirola, Colombo e Cambiaghi, tra gli altri. Si potrebbe fare quasi un’intera squadra, e lo ha ricordato anche Raffaele Palladino (“lo abbiamo conosciuto, con la primavera del Monza si allenava di fianco a noi“) dopo la partita contro il Verona.

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Alla Cosov sanno bene che “fare calcio a chilometro zero è ancora la migliore soluzione possibile. Zappa è un villasantese doc, sua mamma ha fatto la segretaria da noi per molti anni, il fratello più grande ha giocato qui. Gabriele ha seguito tutto l’iter, ha giocato in Cosov sei anni, e spesso torna al suo paese. Questo radicamento al territorio spiega molto del carattere dei ragazzi, della loro attitudine al lavoro“. Un lavoro che paga e dà frutti: e allora quelle maglie autografate (con dedica) stese sul tavolo non sono solo trofei, ma prove: tenendo i piedi per terra, si può volare in alto.