Intelligenza emotiva e caos ordinato: com’è il Chivu allenatore

Cristian Chivu è pronto al grande salto tra “i grandi”. Dal modulo alla filosofia di gioco: i segreti dell’allenatore rumeno.
“Direi che sono un dittatore democratico”: così si definisce Cristian Chivu alla domanda “che tipo di allenatore sei?”. Personalità, consapevolezza e quella ruvidità mascherata: esattamente come era da difensore.
E forse è proprio questo quello che serve ora al Parma, che ha scelto lui come successore dell’esonerato Pecchia (clicca qui per leggere le ultime), per centrare la salvezza. Aspettava solo la grande chiamata, come ci aveva raccontato ai nostri microfoni: ““La passione e la voglia di lavorare ci sono, aspetto il coraggio di una società che voglia lanciare un giovane allenatore” (clicca qui per leggere l’intervista completa).
Un percorso quello del rumeno che parte da lontano, quando appena annunciato il ritiro neanche voleva fare l’allenatore. Si sentiva più adatto a un post carriera da dirigente ma poi è arrivata la chiamata della UEFA per fare l’osservatore tecnico delle gare di Champions ed Europa League. Da lì il patentino per allenare e l’offerta dell’Inter di entrare nel settore giovanile.
Ha iniziato nel 2018 con l’U14 dell’Inter, scalando rapidamente le categorie: prima l’U17, poi l’U18, fino ad approdare alla Primavera nel 2021. Nel suo primo anno alla guida dell’U19 ha ottenuto il secondo posto in campionato, per poi trionfare nei playoff: ha sconfitto il Cagliari in semifinale e la Roma in finale, conquistando il decimo scudetto della storia dell’Inter Primavera. Un successo che ha valorizzato giovani talenti come Casadei e Fabbian.

Com’è Cristian Chivu da allenatore
Chivu è un allenatore rigido sulle regole, è nella filosofia della sua metodologia di lavoro. Per fare grandi cose bisogna partire prima da basi solide, ordine e disciplina. Un po’ come un “dittatore”. Ma democratico, abile nel capire le situazioni e i momenti dei giocatori. Non solo quelli in campo, ma anche quelli personali. Dialogo, confronto e quell’intelligenza emotiva che permette di gestire anche il capitale umano a disposizione.
Tuttavia, le sue squadre vivono in un caos ordinato. Questo perché Chivu è un allenatore pronto a uscire dalla zona di comfort, prendendosi dei rischi nelle scelte e nel modo di giocare. “Non mi affido mai solo a quello che so sennò non miglioro, mi piace osare ma pur sempre rimanendo coerente con le mie idee”, ha rivelato il rumeno sul suo modo di vedere il calcio.
Modulo preferito e stile di gioco
Dopo alcune sperimentazioni nelle giovanili dell’Inter, Chivu ha deciso di sviluppare le sue idee partendo dal 4-3-3. Ampiezza, profondità, transizioni e partecipazione offensiva: questo mix rende le sue squadre belle da vedere e in grado di segnare tante reti.
Al contempo però, almeno nei campionati con le selezioni nerazzurre, la fase difensiva ha un po’ risentito di questo modo di giocare. Coraggio e sfrontatezza però sono le armi per rispondere di Chivu: proprio quello che serve ora al Parma per restare in Serie A.