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Che fine hanno fatto? Da Soviero a Choutos: la top 11 dei desaparecidos della Reggina

C’è chi gioca ancora, chi studia per diventare allenatore e chi, sorprendentemente, produce… pannolini! Cos’hanno in comune? Una spruzzata di amaranto nel corso della loro carriera, una passato in quella Reggina considerata una vera e propria cenerentola, nemmeno tanto timida, in una serie A piena zeppa di campioni. Un decennio di sorprese, di vittorie e di leggende. Una su tutti? La salvezza targata Walter Mazzarri dopo lo scandalo Calciopoli e il conseguente meno 15 in classifica, diventato poi meno 11. Una coppia d’attacco da sballo e una compattezza difensiva da stropicciarsi gli occhi gli ingredienti essenziali di un’impresa che profuma… di scudetto. Tra stelle lucenti (vedi Pirlo) e astri nascenti (vedi Baronio), sono state tante le meteore che hanno solcato il cielo amaranto, noi le abbiamo volute ‘catturare’ e metterle dentro una TOP-11 davvero da… brividi!

Tra i pali non poteva che prendersi la scena Salvatore Soviero, arrivato in riva allo Stretto nel 2004 con cinque mesi di squalifica già sul groppone, conseguenza di una mega rissa scatenata in un Messina-Venezia del 18 aprile 2004. L’esordio arriva contro la Juventus di Del Piero, destinatario di quello che è diventato l’insulto più chiacchierato della serie A. Adesso Soviero ha smesso i panni del calciatore e allena la Palmese nell’Eccellenza campana.

Difesa a tre solida e compatta con Zamboni e Jiranek ai lati di Torrisi. Proveniente dal Parma con un’esperienza anche all’Atletico Madrid, il roccioso difensore partecipa attivamente alla salvezza del 2003 portandosi dietro anche una particolare paura: “Gli atterraggi sulla pista di Reggio Calabria, se ci ripenso ancora oggi mi tornano i brividi”. Oggi Torrisi vive a Praga e si occupa insieme alla moglie ceca di aziende che operano nel campo dell’abbigliamento. In Repubblica Ceca vive anche Martin Jiranek, cento presenze in amaranto tra il 2001 e il 2004 e adesso difensore dell’FK Pribram nella serie A ceca. A completare il reparto ecco Marco Zamboni, rimasto nella memoria dei tifosi reggini per lo splendido gol segnato il 6 novembre 2004 a Buffon che consentì alla Reggina di battere la Juventus al Granillo. Ritiratosi due stagioni fa, Zamboni ha chiuso la sua lunga carriera nel Banaco Bardolino.

Per una difesa tutta muscoli e solidità, ecco un centrocampo pieno di fosforo e brio, incorniciato da un pizzico di raffinatezza. Ci sono un ivoriano, un uzbeko, un giapponese e un honduregno. Sembra una barzelletta? Invece è tutto vero. L’ivoriano è Serge Diè, arrivato nel ’97 alla Reggina dopo un grande Mondiale U.17 in Malesia. Solo 15 presenze in quattro satgioni prima di traslocare ad Avellino e far perdere le sue tracce. Oggi Serge produce pannolini per bambini ed è presidente della Manassé Foundation, organizzazione benefica che aiuta le popolazioni ivoriane in difficoltà. L’uzbeko è Zeytulaev, meteora a Reggio Calabria ma comunque capace di esordire in A contro la Juve. Oggi gioca in Eccellenza abruzzese con il Cupello. E’ ancora in campo, ma a livelli più alti, anche Shunsuke Nakamura, capace nella sua esperienza in riva allo Stretto di riempire la città di fans e fotografi giapponesi. Oggi il nipponico gioca per gli Yokohama Marinos, mostrando a tutti la sua classe intatta. L’honduregno, infine, non può che essere Julio Cesar Leon, talento tutto estro e fantasia capace di far innamorare il Granillo. Ritiro? Nemmeno per sogno, Leon oggi incanta in America con la maglia dei Miami United, team della National American Soccer League.

Fantasia a centrocampo, prepotenza in attacco con il tridente guidato da Gustavo Reggi, capace di segnare un solo gol con la maglia amaranto, utile a inchiodare la Fiorentina al Granillo e a regalare il primo punto casalingo in serie A alla formazione di Colomba. Dopo un lungo girovagare, Reggi oggi ha assunto il ruolo di coordinatore al San Martin, una squadra argentina della Provincia di Mendoza. Ai lati della punta sudamericana, ecco Lampros Choutos e Nicki Billie Nielsen, due meteore che non hanno lasciato il segno nella memoria del tifo amaranto. Il primo oggi fa parte della formazione di vecchie glorie “Inter Forever” mentre il secondo gioca ancora nel Lech Poznan dopo essere stato fermato dalla polizia nel 2014 per aver utilizzato uno spray al peperoncino contro un agente e averlo morso superficialmente.

Questa la formazione (3-4-3): Soviero; Zamboni, Jiranek, Torrisi; Diè, Nakamura, Leon, Zeytulaev; Choutos, Nielsen, Reggi;