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Cerci-Laxalt, il Genoa supera l’Udinese e torna a sorridere: il racconto

Genoa da una parte, Udinese dall’altra: la corsa alla salvezza fa tappa in un Ferraris avvolto questo pomeriggio da un clima surreale. Pochi i giri di lancette dal fischio d’inizio di Gervasoni, in una Gradinata Nord tutta esaurita iniziano a srotolarsi striscioni di contestazione per il presidente Enrico Preziosi e per l’allenatore rossoblù Gian Piero Gasperini. “Gasperini fai più nomi che punti” il messaggio affidato al primo apparso, “Tou Lee… L’Europa League” il chiaro riferimento a Mr Lee, “Calabrò… perché no?” e ancora “Chiacchiere e debiti”.

In un momento difficile per Burdisso e compagni e a pochi minuti dall’inizio di uno scontro diretto delicatissimo, atmosfera pesante a Marassi per il Grifone con la Nord in piena contestazione verso società e allenatore. Non passa molto però che il resto dello stadio (e parte della gradinata) invece scende in campo a fianco di Gasperini e dei suoi ragazzi: fischi alla Nord e contestazione nella contestazione con la maggioranza del tifo rossoblù intenzionata solo a sostenere la squadra.

In campo? A fare la partita è il Genoa, due i pali con Izzo (di testa) e Cerci (sinistro a giro), due anche le prodezze di Karnezis sulla punizione velenosa di Suso prima e il sinistro a giro da fuori area sempre dell’ex Milan poi. A passare in vantaggio però sono i bianconeri di Colantuono, grazie alla rete alla mezz’ora del primo tempo su punizione (con la complicità di Perin) di Kadhim Ali Adnan: primo gol in A di un giocatore iracheno. A sistemare le cose in casa del Grifone il calcio di rigore (per fallo di mano di Zapata) trasformato da Cerci nella ripresa.

A ribaltare il risultato e a far esplodere tutto il Ferraris, nessun settore escluso, il terzo gol in campionato (dopo la doppietta al Torino) di Diego Laxalt, prontissimo a ribattere in rete la respinta corta di Karnezis sul bolide dalla distanza del nuovo entrato (per Munoz) De Maio. Sui piedi di Rigoni il pallone del gol della sicurezza, occasione (clamorosa) letteralmente divorata dall’ex Palermo. Matos, Kuzmanovic e Di Natale per Zapata, Hallfredsson e Guilherme i cambi di Colantuono. Tachtsidis e Marchese per Suso e Cerci (usciti tra gli applausi) le risposte di Gasperini. Ed è proprio il numero dieci bianconero a sfiorare subito il pareggio, girata di sinistro sulla quale Perin si supera deviando di piede il pallone sopra la traversa (e facendosi perdonare l’incertezza sul gol di Adnan).

Emozioni finite? Macché, a sessanta secondi dal triplice fischio Izzo atterra Thereau in area: è rigore. Dal dischetto va Totò Di Natale, Perin lo ipnotizza e Marassi diventa una bolgia. Tre i minuti di recupero ma non succede più nulla, Cerci e Laxalt (e Perin) mettono d’accordo tutti e il Genoa torna a sorridere: al Ferraris finisce 2-1 con squadra e Gasperini (mano sul petto, nonostante la contestazione) sotto alla Nord a raccogliere l’abbraccio dei tifosi. Rossoblù che scavalcano proprio l’Udinese in classifica e salgono a quota ventotto punti, per Danilo e compagni invece arriva il tredicesimo stop stagionale.