Superlega, Ceferin: “La giustizia è lenta, ma arriva sempre”
Il presidente della UEFA poi si sofferma anche su Euro 2020, ma non sposa l’idea di farlo itinerante
L’Europeo è ai nastri di partenza. Alle 21 Italia e Turchia daranno il via a Euro2020. Ai microfoni di RaiSport Aleksander Ceferin ha parlato sia della competizione che è pronta a iniziare che della questione legata alla Superlega.
“Europeo itinerante? Non lo rifaremo”
“Siamo felici, è un messaggio di speranza, è la luce in fondo al tunnel. Il calcio porta speranza alla gente e questo è importante per noi. Non vediamo l’ora di iniziare ed era ovvio scegliere Roma“. Ha esordito il presidente della UEFA parlando di Euro2020.
Il primo Europeo itinerante della storia, però, non piace a Ceferin: “Non sono favorevole a questa formula e non credo la rifaremo presto“.
Superlega: “La giustizia a volte è lenta”
Il tema poi si sposta su un altro argomento di estrema attualità: il progetto Superlega. Barcellona, Juventus e Real Madrid ci saranno nella prossima Champions League e così il presidente della UEFA spiega: “Voglio soltanto dire che la giustizia a volte è lenta, ma arriva sempre. Non sono entrato nello specifico delle competenze della nostra commissione disciplinare, ma ovviamente l’input è quello di risolvere la questione con i tribunali. Per come la vedo io non è uno stop definitivo. Prima chiariamo le faccende legali e prima andiamo avanti“.
Ceferin continua parlando delle tre società, dopo averle paragonate ai terrapiattisti, il presidente della UEFA trova un altro paragone: “A volte ho la sensazione che questi tre club sono come dei bambini che saltano la scuola per un po’, non vengono invitati alle feste di compleanno e poi cercano di entrare al party con la polizia“.
Su Platini e Agnelli
Ceferin poi continua parlando delle dichiarazioni di Platini, che aveva appoggiato apertamente la Superlega: “Non mi sorprende nulla nel calcio. Ma il suo commento non merita il mio”.
Al presidente della UEFA viene poi chiesto se stringerebbe la mano ad Agnelli se lo incontrasse: “È una questione personale. Non vorrei replicare, ma credo che lui lo sappia”. Una guerra fredda che continua.