Gli scarpini scelti dal magazziniere, la mamma in tribuna e le cene con Torromino: i segreti di Caturano, l’oro di Lecce
“Viva la mamma“, cantava Bennato. Sì, viva la mamma… di Caturano! Quasi trent’anni dopo l’uscita della hit qualche tifoso del Lecce l’avrà ricordata con piacere quando, domenica scorsa, in casa della Juve Stabia Sasà Caturano ha firmato la rete del definitivo 2-3 per i giallorossi. L’attaccante ha così regalato la vittoria ai suoi e, in più… un sorriso alla mamma, in tribuna per vederlo giocare. “Spesso, se lei è sugli spalti, faccio gol. Era da un po’ che non veniva a tifare per me e, così, ha approfittato della trasferta a Castellammare per raggiungermi da Napoli”, spiega il capocannoniere del girone C di Lega Pro ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com. E ha portato bene: vittoria in rimonta contro la capolista e Sasà che, dopo sei giornate di digiuno, è tornato al gol.
Caturano, però, non vuole farne un talismano: “Non mi lascio condizionare dalle scaramanzie, sebbene sia napoletano!“. Quasi da non credere. Un rito pre-partita, però, ce l’ha pure lui. “Faccio scegliere gli scarpini a Giovanni Fasano, il nostro magazziniere -, racconta ancora l’attaccante -. Quando ha deciso quali devo indossare, mi dice se e quanti gol segnerò durante la partita“. Fino ad ora, ne ha firmati 9, tutti decisivi. Merito del magazziniere e di Sasà: a vederlo in campo, il bomber ce la mette sempre tutta. “In carriera mi sono sentito così bene solo a Melfi quando, in coppia con Tortori (ora al Venezia, ndr), segnavo a raffica“. Con Torromino – già a 8 centri – la storia si sta ripetendo. L’attacco giallorosso fa paura. “C’è grande intesa tra noi -, continua Caturano -. In campo facciamo parlare i numeri; fuori… le posate! Usciamo spesso insieme, ma il mercoledì non ce n’è per nessuno: si mangia pesce a casa di Giuseppe, io e Ciancio siamo sempre presenti!“.
Passione per il gol e per la tavola, Caturano non si nasconde: “Mi piace godermi la città e anche provare la cucina di posti diversi; dovunque vada, a Lecce è sempre tutto buono!“. Dalla cucina alla gente, passando per i tifosi e lo spogliatoio. “La scorsa estate -, ricorda il giallorosso -, Lepore mi ha portato al lido ‘Orange’ di Porto Cesareo: un posto magnifico, tutto il Salento è fantastico“.
E’ cresciuto con il mito di Ronaldo. “Io, tifoso del Napoli, che stravedevo per il Fenomeno nerazzurro: quant’era forte!”. A Lecce Sasà ha trovato la sua dimensione. “Qui, per me, è come una seconda casa -, prosegue il capocannoniere -. Sono in una piazza importante e ambiziosa. Preferisco conquistare la B con la maglia giallorossa piuttosto che giocarla da qualche altra parte“. A Bari, per esempio: i biancorossi sono i proprietari del cartellino di Sasà, che il Lecce potrà riscattare a titolo definitivo il prossimo giugno. “La scorsa estate sono stato cinque giorni in ritiro con Stellone, voleva che rimanessi al Bari per giocarmi le mie carte in Serie B. Sapevo, però, che sarei stato il vice di Maniero; invece io volevo giocare con continuità“, ammette Caturano. Per il Lecce, la soddisfazione dei suoi gol è doppia, condita com’è di “dispetto” ai cugini biancorossi.
Il prossimo il classe ’90 spera di farlo domenica prossima: i giallorossi giocheranno ancora in trasferta, a casa degli altri cugini, a Taranto. Fari puntati su Caturano, grande ex della partita. Chissà se la mamma farà un’altra capatina… Ma l’abbiamo già detto, niente scaramanzia: “Se dovessi segnare? Esulto, nessun dubbio. Ho bei ricordi a Taranto e tanti amici lì, però il mio compito è fare gol per il Lecce. Quando ci riesco, perché dovrei trattenere le mie emozioni?“.