Questo sito contribuisce all'audience di

Catania, ecco Moriero: “Questa chiamata equivale a una di Juve o Inter. Ora giochiamo con umiltà”

Zona play-out per il Catania, in Lega Pro. C’è bisogno di una svolta, che tifosi e società si augurano possa arrivare grazie al nuovo allenatore Francesco Moriero, che ha firmato un contratto di quattro mesi: “La durata del contratto non era importante, l’importante – ha dichiarato il nuovo allenatore rossazzurro, subentrato a Pancaro dopo il k.o. contro la Casertana, nel corso della sua conferenza stampa di presentazione – era mettersi in discussione in una piazza importante e che ha fatto la storia del calcio italiano”.

Essere chiamato dal Catania è un orgoglio, questa equivale ad una chiamata di Juventus o Inter. Per me è uno stimolo, allenare il Catania – ha proseguito Moriero – è un orgoglio per un allenatore. Credo e ho voglia di fare uscire questa squadra forte da un momento complicato. Conosco bene tutti i calciatori,  ho avuto Calil, Russotto, Nunzella e Lupoli. Sono  calciatori che hanno ottime qualità tecniche. Ho voglia di giocatori che abbiano entusiasmo e voglia di vincere, come me. Mi aspetto che tutti diano qualcosa in più dal punto di vista mentale e fisico, voglio che la squadra detti il gioco e s’imponga entusiasmando i tifosi”.

Ora testa bassa: “C’è da fare un lavoro mentale, la squadra ha risposto bene all’allenamento di ieri. Ho giocatori di personalità e tecnica, anche in difesa. Io dovrò farli esprimere al meglio, proponendo un calcio propositivo, che abbia voglia di vincere. Questa è la medicina giusta, dobbiamo diventare più squadra e crescere in mentalità. Questo è ciò che vuole anche il tifoso. Siamo in Lega Pro, solo con il lavoro ne possiamo uscire tutti insieme. Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte. Modulo? Non ho problemi di modulo, innanzitutto bisogna lavorare sul lato caratteriale. Dobbiamo trovare i risultati che porteranno poi tranquillità. Dovremo scendere in campo e preparare queste 10 partite come quasi fossero delle finali”.

“Non sono un genio – prosegue – ma penso di capirne qualcosa di calcio. Ho avuto una gran carriera, sia con momenti positivi che con momenti negativi. La cosa più importante in un calciatore ed allenatore è l’umiltà, perché l’umiltà ti fortifica e ti aiuta molto. In questo momento non bisogna sbagliare niente, bisogna essere concentrati e mordere le caviglie agli avversari. L’allenatore deve capire che bisogna essere concentrati ed avere umiltà per uscire da un momento difficile. Il nostro nuovo campionato inizia domenica, a Martina ci aspetteranno ma dovremo imporre il nostro gioco e fare vedere chi è il Catania. In questi pochi giorni che mancano cercherò di parlare il più possibile con i miei calciatori, cercando di trasmettergli qualcosa. C’è bisogno che si sblocchino mentalmente, gli avversari dovranno avere paura di noi ma ciò accadrà solo se giocheremo da squadra. Sono convinto di far bene, ho fatto di tutto per volere il Catania che per me è un top club. Ho messo da parte la mia carriera da allenatore, adesso dovrò fare di tutto per tirare fuori il Catania da questa situazione”.