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Cassano sul mondo Real che fu: “Arrivai a pesare 93 chili. E quanto sesso. Beckham? Tutte le ragazze volevano lui ma…”

Cassano al… Real Madrid? Non ci ha creduto nemmeno lui, fin dall’inizio però. “Mi chiamò Bronzetti e mi disse: ‘Antonio, vuoi andare nella squadra più grande della storia?’. Io risposi: ‘E qual è?!’. Lui: ‘Il Real’. Io quasi mi sono incazzato: ‘Ernesto, vai a…’. Ma non scherzava. Venne da me e mi passò Florentino Perez al telefono. Non potevo dire di no. Molti avrebbero pagato per giocare lì. E poi quello era il Madrid dei Galácticos!”. Peccato che… “Solo uno scemo può essersi comportato come ho fatto io”. Le motivazioni, tre in particolare: non si allenava bene, il troppo sesso, il troppo cibo. Un Cassano esplosivo racconta tutto ad AS. “Quando uno è giovane, 20 anni, e con la passione per le ragazze… ha una forza che potresti far sesso ogni giorno. E le opportunità io le ho sempre avute. Ero Cassano, il giocatore del Real! Se avessi fatto qualsiasi altro mestiere non mi avrebbe filato nessuna, nemmeno mia madre! Sono un tipo ok, ma non bello”. Pazzo per il cibo? “Tutt’ora! Ma al Real sono arrivato a pesare 93 chili. E per me il peso ideale sarebbe 83 perché sono alto 1,75”. Svelato il perché. “Avevo un amico lì a Mirasierra, alle 10 mi portava in appartamento tutto il cibo che volevo. Io lo pagavo 200 o anche 500 euro. La sfortuna era che quando si giocava fuori casa… lui non ci fosse!”. 

Cassano poi parla di alcuni dei suoi ex compagni, altri aneddoti per amanti del calcio.  Guti? “Fantastico! Però te lo dico davvero, fantastico! Di un altro mondo. Però una volta si allenava bene, un’altra no, un’altra ancora se ne andava prima. Nessuno sapeva che andasse a fare…”. Zidane? “Chapeau, come giocatore e come persona. E come si allenava! Non parlava mai, però senti questa: in un anno e mezzo avrà parlato tre volte e quando parlava lui tutto il mondo stava lì ad ascoltarlo. Trionferà anche come allenatore. Raul un altro grande leader di quella squadra”. Su Beckham. Chi conquistava più ragazze? “Io! Lui era perfetto, certo. E pure una brava persona. Normale che tutte le ragazze volessero conoscer lui, ma non era fattibile perché David era sposato e con un figlio. Anche io avevo una fidanzata quando sono arrivato a Madrid eh, però dopo un mese…”. Il sesso prima di una partita incideva negativamente sulle sue prestazioni… in campo? Il talento barese racconta l’ennesimo episodio, non di Madrid però. “Vigilia di un Roma-Juve. La sera rubai le chiavi di Trigoria… per tornarci alle 6 del mattino successivo. In campo però fu una delle mie migliori prestazioni: doppietta e rigore provocato”. 

Cassano al Real, non fu molto. Poi però a Roma, tutta un’altra storia. E tra qualche giorno proprio Roma-Real, con Cassano spettatore (doppio ex) interessato.