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Sassuolo, Carnevali: “Berardi? Non credo andrà alla Juve”

Cresce l’attesa per Barcellona-Juventus, che questa sera vivrà il suo ultimo atto. In campo la sfida sarà tra Messi e Dybala, mentre sulle tribune del Camp Nou, i rivali per una notte saranno Ariedo Braida (ds per l’estero dei catalani) e Beppe Marotta (ad dei bianconeri). I due sono amici da più di trent’anni e con l’amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, formavano uno storico tridente: “Ci conosciamo dai tempi in cui Beppe e io eravamo a Monza e Ariedo era appena andato al Milan – spiega l’ad degli emiliani a Tuttosport. Trascorrevamo tantissimo tempo a Milano: il nostro quartier generale era via Turati, dove c’era la vecchia sede del Milan. Il caffè alla pasticceria sotto gli uffici rossoneri era un appuntamento quotidiano”.

Marotta e Braida avversari per una notte, ma mai nemici: “Sono e siamo talmente amici che riusciamo sempre a sdrammatizzare, anche sfottendoci affettuosamente. Infatti anche all’andata è successo così”. L’attesa della partita: “Il pomeriggio ero a Fusignano, a casa di Arrigo Sacchi, che è un po’ il maestro di tutti e tre. Arrigo si aspettava una grande Juve, così ho telefonato ad Ariedo e gli ho detto: ‘Ami- co mio, stasera non c’è storia’. Lui mi ha risposto ‘no, no’. Ma alla fine è andata così. Marotta dopo la partita era molto soddisfatto, seppur Beppe sia uno che non perde mai l’aplomb. Dopo l’andata ci siamo visti tutti e tre a Milano e ne abbiamo parlato. Marotta è uno che non si esalta mai e Ariedo ha il grande pregio di non farsi mai prendere dalla negatività, nemmeno dopo un 3-0. Sono molto simili in quello: sono grandi professionisti”.

Il rito si ripeterà oggi pomeriggio? “No, perché domani ci sarà un’importante riunione di Lega e devo prepararmi”. Gli amici sono due, ma Carnevali potrà fare il tifo solo per uno: “Lo sa anche Ariedo che spero nel passaggio della Juventus. Anche perché se i bianconeri riuscissero ad avanzare in Champions ci guadagnerebbe tutto il movimento italiano”. Tanto amici quanto professionisti: “Ci vediamo spessissimo, ma in 30 anni ci siamo concessi soltanto una vacanza assieme: tre giorni in Sardegna. Il ricordo? Tutti e tre sempre al telefono, Beppe all’epoca lavorava a Venezia e in quei giorni stava perfezionando un acquisto”. Sui colpi di mercato di Braida e Marotta: “Sono davvero un’infinità. Se però devo scegliere, dico Van Basten e Weah per Braida; Vieri portato al Ravenna e Pirlo alla Juve per Beppe”.

Il tridente Carnevali-Marotta-Braida si rivede più in Messi-Suarez-Neymar o in Mandzukic-Dybala-Higuain? “Siamo gente concreta e pragmatica: ‘assomigliamo’ più al trio juventino. Beppe è il più fantasioso, è un’artista: quindi direi che lui sarebbe il Dybala della situazione. Ariedo lo vedo più determinato come Mandzukic”. Infine sul futuro di Berardi, uno dei gioielli del Sassuolo: “Per il Sassuolo sarebbe un onore vederlo giocare al Barcellona, alla Juventus o all’Inter, ma sapendo qual è il volere del la nostra proprietà ci piacerebbe anche tenerlo. Penso che Berardi non sia più una priorità per la Juve, le richieste più concrete ci arrivano da club esteri”.