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Capello: “Juventus? Quando lascia a secco il Barcellona per due gare non puoi che abbassare il cappello”

Juventus, chi evitare in semifinale? Real, Atletico, Monaco, una di loro sarà l’ultimo ostacolo tra i bianconeri e la finale di Cardiff. Fabio Capello, attraverso le pagine de La Gazzetta dello Sport, analizza punti di forza e deboli delle quattro semifinaliste, a cominciare proprio dalla Juventus.

“Ha mostrato tutte le qualità importanti di una grande squadra: lo spirito del gruppo, l’equilibrio tattico, lo studio profondo dei particolari” – attacca Capello – “Si celebra la difesa, ma è tutto l’insieme ad aver funzionato alla perfezione. Quando lasci a secco il Barcellona in centottanta minuti, puoi solo abbassare il cappello. Allegri? Ci sono molte cose da elogiare. La tranquillità che trasmette alla squadra. La capacità di saper sfruttare i punti deboli dell’avversario. Lo studio profondo dei rivali. La Juventus riesce ad adattarsi a diversi tipi di calcio: può giocare con la difesa a quattro o a cinque, con un centrocampo più o meno folto. Nel football moderno non puoi praticare solo un modulo: quando gli altri hanno capito le contromosse da usare, sei fregato”.

La Juventus può vincere la Champions? “Penso proprio di sì. Il passaggio del turno con il Barcellona è fondamentale per l’autostima generale. Ci sono momenti fondamentali nella storia di una squadra. Questo quarto di finale con il Barcellona potrebbe rappresentare uno snodo epocale per la Juve“. Sul Real: “Il Real è, almeno sulla carta, la più forte delle semifinaliste. Ha una panchina lunga ed eccellente. Zidane si è concesso il lusso di cambiare nove giocatori rispetto alla formazione titolare nella Liga per presentare una formazione fresca contro il Bayern. Attenzione, però: il lavoro di Zidane merita un plauso. È riuscito anche lui a creare uno spirito di squadra. Il Real non è una banda di formidabili solisti, ma un gruppo vero. Poi, certo, i fuoriclasse marcano la differenza. Cristiano Ronaldo non ha la velocità di due anni fa, ma gioca con intelligenza ed esperienza. Ora segna anche di più perché sfrutta sempre di più la posizione del centravanti puro.

Atletico, la favola d’Europa: Abbiamo giustamente celebrato il Leicester, ma pure la terza semifinale Champions in quattro anni dell’Atletico Madrid mi pare una storia straordinaria. Qui siamo davvero alla sublimazione del concetto di squadra. Il Cholo Simeone è stato fenomenale. Il budget a disposizione non è paragonabile a quello delle big del calcio europeo. Ogni anno gli vendono i pezzi migliori e lui con pazienza deve sempre ricostruire il mosaico, ma continua a ottenere risultati importanti. Griezmann? Gran bel giocatore. Il francese è l’uomo in più dell’Atletico. Vede la porta come pochi: ha la capacità di sfruttare al massimo le occasioni create dalla squadra. Uno come lui è fondamentale nel calcio di Simeone.

La terza possibile avversarie per i bianconeri è il Monaco: “È la sorpresa di queste semifinali, ma fino a un certo punto: il primo posto nel campionato francese era un biglietto da visita da considerare. Il Monaco ha tecnica e velocità. Nelle ripartenze è micidiale. Il giovanissimo Mbappé è impressionante: non si segnano cinque gol in quattro gare di Champions se non possiedi doti particolari. Mi piace anche Babayoko e poi occhio a Falcao. Ha superato l’infortunio e il ritorno in Francia lo ha aiutato a ritrovarsi“. Capello tira le orecchie a Luis Enrique: “Credo che l’addio pubblico di Luis Enrique in un momento cruciale della stagione sia stato dannoso. Solo un gruppo con una forza interiore sopra la media riesce a non essere condizionato mentalmente da una situazione come quella vissuta dal Barcellona.

In chiusura d’intervista Capello indica il vero motivo della crisi del calcio inglese: “Giocano come sempre troppo, ma ora a mio avviso c’è un altro problema: mancano nei club più importanti i calciatori che marcano la differenza.