Cagliari, Padoin: “Juventus in calo? Non scherziamo: hanno 25-26 giocatori fenomeni”
Cinque anni alla Juventus, con 5 scudetti, 3 supercoppe italiane e 2 coppe Italia in bacheca, cosa può essere Simone Padoin se non un “talismano”? Il “Pado” si trova, dopo appena tre mesi, ad affrontare per la prima volta lo Stadium da ex e l’emozione comincia a farsi sentire:
“Lunedì sera, mia moglie Valentina mi ha chiesto: ‘Simone, ma sei teso?’. Le ho detto di no” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello sport – “Ma, invece, ora la tensione sale. Più che altro emozioni. Torno dopo cinque anni meravigliosi in una città che ho vissuto abitando dietro la sede. Rivedo tutti con enorme piacere. Ma in campo l’emozione sparirà. Chi saluterà per primo? Io con Barzagli ho un rapporto particolare. Ma dico che tutta la difesa da Gigi Buffon a Bonucci, da Chiellini, a Marchisio fino a Lichtsteiner che è il più italiano di tutti, sono un esempio. Chi vuole emergere deve imparare da loro. Sono il segreto dei successi. Visite? Ci saranno. Da due anni io e mia moglie abbiamo creato un gruppo di amici, semplici genitori dei bimbi all’asilo. Persone sconosciute. Ecco: biglietti e maglie saranno per loro. Ma confesso che, pur avendo promesso le mie del Cagliari, mi chiedono tante maglie della Juve. Dovrò darmi da fare”.
Impossibile fare punti a Torino? “Impossibile no, è una partita da interpretare, ma se loro sono al 100% è durissima. Devono stare al 50-60%. E ci vuole un pizzico di fortuna. Saranno molto arrabbiati dopo la sconfitta con l’Inter. Loro in calo e usurati? Ma non scherziamo. Hanno 25-26 giocatori fenomeni e entrambe le squadre possono vincere lo scudetto. Non vedo cali. Ma, conoscendoli, penso che siano più arrabbiati per la partita col Sassuolo, vinta, che per quella col Siviglia, pareggiata in Champions. Col Sassuolo hanno subito di più e preso più tiri. Loro ragionano così”. Questa estate è arrivata la scelta Cagliari: “Mi trovo benissimo. Mi hanno accolto come uno di loro. Ed è un gruppo. Li ha aiutati tanto il trionfo in B, le vittorie sono fondamentali, ma dal primo giorno a Pejo si è creato il feeling giusto in spogliatoio”.
Primi giudizi su Rastelli: “È molto simile ad Allegri. Bravo tatticamente, meticoloso, ha lavorato sul 4-3-1-2 e con Joao Pedro a posto possiamo toglierci delle soddisfazioni. Peraltro, abbiamo davanti due come Borriello e Sau. Borriello me l’aspettavo, Sau mi conferma quel che mi dicevano: sa essere decisivo. Tornando a Rastelli, dico che ha carattere, quando deve urlare, urla. Bisognava sentirlo dopo la sconfitta di Bologna. Meglio giocare a centrocampo? Sì, mezzala sinistra, è il mio ruolo, la collocazione ideale. Avevo bisogno di trovare la continuità nel ruolo dopo anni da jolly; avevo iniziato a destra, poi con Ionita ci siamo scambiati”.
Cagliari? Amore a prima vista: “La prima fermata del Poetto è diventata la mia base. Accompagno mia moglie che è in attesa e sto bene. Come in città e in squadra. Merito di una società molto ben organizzata che mi fa sentire importante e mi ha fortemente voluto. È stata una lieta sorpresa. Domani, a Cagliari, nasce Gabriele, il mio terzo figlio. Domenica, ho battuto la mia Atalanta, stasera torno allo Stadium e domani nasce Gabriele”. Ultime curiosità prima di chiudere l’intervista: “Paltrinieri? Ho visto la foto con la maglia accanto. Lo stimo molto Gli darò la maglia, ma quella del Cagliari. Fatica decisamente più di un calciatore. Il 98 è reale, volevo 100, avevo pochi crediti. Ma Giorgio Chiellini, mi sa che è più bravo di me. Lui è pure laureato”.