Cagliari, il “talismano” scaccia le streghe: il primo gol di Padoin vale tre punti con dedica speciale
A Cagliari non è arrivato Ronaldo, ma ai tifosi rossoblù che gli frega se hanno Padoin? Un nuovo eroe. Non ha maschera e mantello, poteri magici ma il viso pulito e sorridente di Simone. Arrivano le streghe? Ci pensa il “talismano” a scacciarle con i suoi “mezzi”: serietà, disponibilità, e grande duttilità tattica, unite al giusto mix di qualità tecniche e atletiche.
Ieri, durante Cagliari-Crotone, il Sant’Elia quasi scendeva giù all’ennesimo recupero difensivo del “Pado”, una roccia insuperabile. Su e giù per quella fascia, il centrocampista friulano ha anche deciso di levarsi la soddisfazione della prima gioia personale con la maglia rossoblù. La lucidità non ha abbandonato Simone neanche in quel momento e, da bravo ragazzo, il primo pensiero è andato subito al nuovo arrivato in casa Padoin, Gabriele: pollice in bocca, il talismano mima poi la culla, un classico ormai in questi casi.
Cagliari nel destino. Storia fatta di intrecci di mercato, coincidenze e “umiltà” per Simone Padoin. Cinque scudetti consecutivi con la Juventus, tre Supercoppe e due Coppe Italia: solo venticinque giocatori hanno vinto più di lui in Italia. Merito anche dei rossoblù sardi. Già… Tutto cominciò nel gennaio 2012 quando Antonio Conte individuò in lui una degna alternativa al vero obiettivo dei bianconeri, Radja Nainggolan, negato dall’allora presidente dei sardi, Massimo Cellino. L’attuale ct della Nazionale non lo ha portato agli Europei, ma nel 2012 lo portò ben volentieri a Torino, per 5 milioni di euro. Nella sua breve parentesi all’Atalanta, Conte rimase stregato da quel ragazzo intelligente, educato e, indubbiamente, bravo: “Manca solo che ti metto in porta… “.
E in effetti… Esterno offensivo, centrocampista centrale, mezzala, terzino: Simone Padoin non ha mai tradito quando è stato chiamato in causa. Al resto ci hanno pensato la corsa, il dinamismo, il rigore tattico e lo spirito di sacrificio. Un “soldatino” Di Livio vent’anni dopo, che ha fatto innamorare di se il popolo juventino. Esempio in campo, ma anche fuori. Giocatore corretto , mai una polemica per il “Pado”. Simone Il “secchione” si è diplomato al liceo scientifico con 98100. Parla un ottimo inglese, se la cava con il tedesco. Apprezza il tennis, uno dei suoi hobby preferiti e da ragazzino arrivò secondo ai campionati regionali di sci. Tifosissimo dell’Udinese, Padoin ha cominciato da subito ad amare la “vita da mediano” osservando da vicino il suo idolo, Giuliano Giannichedda.
Non ama i social Simone ma per salutare i tifosi della Juve ha fatto uno strappo alla regola: “GRAZIE a tutti i tifosi che in questi anni ci hanno fatto sentire il loro appoggio e personalmente mi hanno apprezzato nonostante le mie qualità mediocri per il livello Juventus… “. A distanza di cinque anni, è sbarcato a Cagliari a ricambiare quel favore del gennaio 2012. Non è arrivato Ronaldo in Sardegna, ma ai tifosi rossoblù che “gli frega” se hanno Padoin?