Buffon: “Al Parma il coinvolgimento emotivo che cercavo”
Dopo più di 20 anni il ritorno nella sua prima squadra da professionista, le sue parole nella conferenza di presentazione
“Se non ho un coinvolgimento emotivo le cose non mi riescono come voglio“. Queste le prime parole di Gianluigi Buffon da neo giocatore del Parma. In conferenza stampa il portiere ex Juventus ha raccontato cosa c’è dietro la scelta: “Ho riflettuto venti giorni sulle opportunità che potevo avere e poi ho mandato un messaggio a mia moglie per dirle che sarei venuto al Parma“.
Le emozioni
Per farlo Buffon è partito da una consapevolezza: “Mi sento ancora un portiere forte forte ma se il coinvolgimento emotivo è totale. Altrimenti rischio brutte figure e per questo Parma è per me la scelta migliore“. Di emozioni già ne ha provate dal suo arrivo: “Sono passati vent’anni ma sembra ieri ed è incredibile. Poi mi sono sentito orgoglioso perché torno dopo 20 anni ancora da portiere molto importante e pochi possono farlo dopo così tanti anni. Io voglio ripagare la fiducia che questa società ha avuto in me“.
Il ruolo
Il Parma trova così un portiere con un’esperienza unica, un tassello fondamentale per una rosa composta da tantissimi giovani. Per questo il compito di Buffon sarà anche quello di aiutare proprio chi è agli inizi: “Devo essere sincero, questa doppia funzione mi è sempre stata chiesta negli ultimi sei o sette anni. Io devo comportarmi per quello che sono e i miei compagni mi hanno sempre apprezzato per questo. Mi piace stare nel gruppo, scherzare ed essere serio quando c’è da esserlo. Determinati risultati li ho ottenuto lavorando così e se arrivano a me arrivano anche alla squadra“.
I retroscena
Dietro la scelta di andare al Parma ci sono due piccoli retroscena che racconta. Il primo riguarda la stima per la società: “Finita la partita Juve-Parma, sono tornato negli spogliatoi e dico a Cherubini e al presidente, la cosa che mi fa felice è sapere che adesso il Parma è in buone mani, al di là della retrocessione. Questa è stata la mia prima valutazione fatta ai dirigenti della Juventus“.
Poi c’è l’affetto dei tifosi, che ha sempre sentito anche da avversario: “Tutte le volte che sono venuto a giocare qua ho sempre sentito la loro stima ed è una cosa che mi tocca dentro. Io sono sempre stato un elemento aggregante e mai divisivo, se fossi divisivo la mia funzione sarebbe già svanita al primo minuto. Mi sono arrivati molti messaggi e questo ha influenzato la scelta“.
In Serie B come dopo il Mondiale
Per la seconda volta in carriera Gigi va a giocare in Serie B, due scelte simili e poi spiega: “Non è cambiato niente. Nel 2006 non scelsi la Juve in B ma scelsi la Juve e oggi scelgo il Parma. Poi per il resto le vittorie valgono sempre 3 punti e le regole sono sempre le stesse“.
Obiettivo Mondiale?
Se all’epoca della Juventus Buffon era sceso da campione del Mondo, questa volta potrebbe essere la B potrebbe essere l’occasione per prendersi una maglia in vista del Mondiale in Qatar, ma Buffon spiega: “No, non può esserlo perché è iniziato un corso nuovo e credo che un allenatore come Mancini deve avere la libertà di scegliere giocatori che gli danno sicurezza nel contesto di gruppo. Io a me stesso devo chiedere fino al giugno 2023 grandissime prestazioni e grandi cose“.