Una vita nello Standard Liegi e uno storico gol segnato: Roma, chi è Bodart
Chi è Arnaud Bodart, il portiere dello Standard Liegi che piace alla Roma
Dal 2005 al 2024, dalle giovanili a capitano della prima squadra, nel mezzo anche un gol segnato: Arnaud Bodart ha passato tutta la sua vita nello Standard Liegi, di cui è ormai un simbolo. Il portiere belga è però ora vicino a lasciare il suo storico club e potrebbe arrivare in Italia. La Roma, infatti, vorrebbe il classe ’98 come vice Svilar.
Bodart: un cognome da portiere goleador
Ma chi è Arnaud Bodart? E qual è la sua storia? Il portiere belga è cresciuto in una famiglia di amanti del calcio e di portieri. Suo nonno, Jean, è stato un portiere di buon livello. Suo zio, Gilbert, è stato una bandiera dello Standard Liegi con cui ha giocato per oltre 15 anni. Gilbert Bodart è un vero e proprio simbolo del club belga, con cui ha anche segnato 13 gol (tutti su rigore). Un senso del gol ereditato dal nipote Aranud, che nella stagione 2020-21 ha segnato una storica rete.
Al minuto 96 di Standard Liegi-Eupen i padroni di casa stanno perdendo 1-2 e, in occasione di una punizione a favore, anche Bodart si porta in area avversaria. Cross da sinistra, la difesa respinge. Cross da destra e gol in girata del numero 16 in maglia gialla. Ha segnato Bodart, ha segnato il portiere. Lo stadio Sclessin di Liegi esplode di gioia. Venti anni dopo l’ultima volta, un portiere segna con la maglia dello Standard Liegi. Il nome sulla maglia? Sempre Bodart. Da Gilbert a Arnaud, la storia si ripete.
Una storia che potrebbe ripetersi anche arrivando in Italia. Perché? Tra il 1998 e il 2001 Gilbert Bodart ha giocato con Brescia e Ravenna e ora Arnaud, come detto, è richiesto dalla Roma. Ancora una volta Arnaud potrebbe quindi seguire le orme dello zio Gilbert.
Chi è Arnaud Bodart, il portiere dello Standard Liegi che piace alla Roma
L’avventura di Bodart nello Standard Liegi è iniziata nel 2005, quando è entrato nelle giovanili. Da bambino non cresceva molto in altezza e più volte è stato vicino a lasciare lo Standard ma non ha mai mollato. La sua determinazione e la sua dedizione hanno però sempre compensato la sua piccola statura. Poi, con il tempo, è cresciuto anche in altezza e superato tanti compagni.
Il 16 maggio 2017, a 19 anni, è arrivato l’esordio in prima squadra. Dopo alcune stagioni da riserva del messicano Ochoa, nella stagione 2019-20 è diventato il titolare della squadra, superando nelle preferenze del suo allenatore l’ex Serie A Gillet e Vanja Milinkovic-Savic (attuale portiere del Torino).
Abile e sicuro tra i pali, Bodart è sempre stato apprezzato per la grande tranquillità trasmessa alla difesa e a tutta la squadra. Non è uno di quei portieri che fa parate spettacolari, ma è sempre molto attento ed efficace. In più, come tutti i portieri della nuova generazione belga, sa impostare molto bene il gioco con i piedi.
Fuori dal campo Arnaud è descritto come un ragazzo molto serio e rispettoso. Alla fine di ogni allenamento aiuta lo staff a raccogliere i coni e i palloni, dimostrando tutta la sua umiltà. È molto legato alla sua famiglia e alla sua fidanzata e da pochi mesi è diventato padre. Attento a ogni aspetto della sua carriera, lo Standard Liegi ha rivelato che è uno dei giocatori che va più spesso a parlare con Rudy Heylen, il mental coach del club.
Nel giugno del 2023 è stato convocato per la prima volta dal Belgio, la sua nazionale. Con l’infortunio di Courtois, Bodart ha sognato di essere convocato per Euro 2024, ma il ct Tedesco ha scelto di non puntare su di lui. Nell’ultima stagione Bodart ha giocato meno allo Standard Liegi e il commissario tecnico del Belgio ha quindi fatto altre scelte. Smaltita questa delusione, il portiere classe ’98 è determinato a tornare protagonista. La Roma potrebbe essere quindi la sua occasione per rilanciarsi.