Berlusconi: “Osimhen out? Un vero peccato. Del contratto di Palladino parleremo dopo la salvezza”
Le parole di Silvio Berlusconi in un’intervista alla Gazzetta dello Sport
Silvio Berlusconi ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport riportata sull’edizione in edicola oggi. Ha parlato di passato, presente e futuro, vale a dire di Milan, Monza e Serie A.
A proposito della stretta attualità, Berlusconi ha elogiato l’allenatore del suo Monza, Raffaele Palladino: “Siamo molto soddisfatti di lui, con la sua conduzione tecnica stiamo giocando un campionato fra i migliori mai disputati da una squadra alla prima stagione in Serie A. Il contratto? Siamo d’accordo che ne parleremo solo a salvezza acquisita. Anche se i nostri obiettivi sono ben più alti“.
Milan, le parole di Berlusconi fra passato e presente
Dunque Berlusconi ha parlato del Milan e dell’imminente doppia sfida contro il Napoli fra Serie A e quarti di Champions League: lo scontro fra queste due squadre, un classico degli anni Ottanta, evoca in lui “tanti ricordi ed emozioni. Su tutte, l’applauso che ci riservò il pubblico di Napoli a fine partita. Nel 1988 superando un Napoli fortissimo il mio Milan vinse di fatto il suo primo scudetto, trofeo che inaugurò un’epopea senza eguali“. Dunque Berlusconi parla del rimpianto di non essere riuscito a portare Maradona in rossonero: “Un rimpianto profondissimo […] Maradona era Napoli, e le bandiere non si comprano, non si spostano. Sarebbe stato come prendere il cuore di un’intera città e trasferirlo a Milano. Sarebbe stato ingiusto“. Leggi anche – Le parole di Pioli alla vigilia contro il Napoli
A proposito sempre della sfida al Napoli, secondo Berlusconi “l’infortunio di Osimhen è davvero un peccato, toglie alla sfida col Milan un elemento di grande fascino“. Considerazioni positive anche su Stefano Pioli: “Ne ho molta stima, questa è una stagione strana, a fasi alterne. Maldini? Ha lo stesso carisma e la stessa lucidità che mostrava in campo”. Infine alcune considerazioni sull’attuale Serie A: “Il gap che si è creato rispetto a inglesi, tedesche, spagnole è difficile da colmare. Le nostre squadre scontano gli handicap degli stadi e delle risorse provenienti dai diritti televisivi. Chi porterei nel mio Milan? Haaland e Mbappé“. Leggi anche – La probabile formazione del Milan contro il Napoli
L’INTERVISTA COMPLETA SULLA GAZZETTA DELLO SPORT IN EDICOLA OGGI