Benevento, Baroni: “Futuro? Mi piacerebbe allenare in serie A”
Benevento in serie A, prima volta in 88 anni di storia. Merito anche di Marco Baroni, che dopo aver sfiorato la A la scorsa stagione adesso ha centrato l’obiettivo. E dire che a Benevento si partiva con l’obiettivo salvezza:
“Da neopromossa dovevamo solo salvarci e programmare” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport –“Invece siamo saliti in A e penso che questa terra mi abbia dato le soddisfazioni più grandi. C’era entusiasmo, la società si è strutturata cammin facendo e molto vuole fare. Non partire con l’obbligo di vincere, come aveva in Lega Pro, ha aiutato. Io però sono ambizioso e ho trasferito questo sentimento alla squadra. Come i playoff: si giocano per vincere“. Lunga gavetta per Baroni, che viene da 4 anni di B consecutivi: “Prima della B ho fatto la Lega Pro, la Primavera al Siena e alla Juve: il primo trofeo di Andrea Agnelli è stato il nostro torneo di Viareggio e lui me l’ha ricordato. Ogni cambio ha la sua storia. Fosse per me, metterei le radici per dare continuità. Farlo qui a Benevento? Mi piacerebbe: ne discuteremo“.
Futuro: “Mi piacerebbe allenare in serie A, ci sono entrato dalla porta principale.Se rimango a Beneventonon è perché non ho altra scelta: ci deve essere un progetto che io sento. Fino alla fine dei playoff non ho voluto parlare con nessuno, ma il Benevento ha la priorità. Qui c’è un presidente forte che può sedersi al tavolo dei grandi senza remore. E ha uno stadio che con 18mila spettatori può essere un punto di forza“. Tra i segreti di Baroni il lavoro con Conte: “Sono diventato più martello: il tempo della gioia dura poco, dopo 5’ pensi già a come vincere la prossima partita. Mi ha telefonato per farmi i complimenti: mi ha fatto piacere, così come le chiamate di Marotta e Paratici“.
Meglio la gavetta? “Io credo nella meritocrazia, le cose me le devo conquistare. Leonardo Semplici?Siamo di Tavarnuzze, vicino a Impruneta. Ci conosciamo da ragazzi, le nostre famiglie si conoscono, i figli sono andati a scuola insieme, abbiamo giocato insieme nella Rondinella e quest’anno abbiamo fatto un miracolo: ci ritroveremo per brindare“. In chiusura d’intervista si parla del figlio Riccardo: “Gioca nella Fiorentina, domenica ha la finale Primavera con l’Inter. Le dico questa: mio padre preferisce vedere le sue partite e non le mie. Intanto io ho vinto, ora tocca a lui!“.