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Bari, ecco Iachini: “Iniziamo una scalata, con questa piazza un legame speciale grazie a mio nonno”

Le dichiarazioni del nuovo allenatore biancorosso nella conferenza stampa di presentazione

In tre giorni non si può scalare una montagna e arrivare alla vetta ma stiamo iniziando la scalata per scacciare le nubi e riportare il sole in questa splendida piazza”. Beppe Iachini si presenta così a Bari e al Bari. A tre giorni dalla firma del contratto che lo legherà al club biancorosso fino al 30 giugno del 2025,  l’allenatore ha raccontato in conferenza stampa cosa l’ha spinto a sposare il progetto. “Mi sono bastate le parole del presidente Luigi De Laurentiis e del ds Ciro Polito – racconta – abbiamo parlato tanto perché volevamo costruire un percorso comune. So di arrivare in una piazza, che conosco e ho sfidato da avversario, in grado di programmare un percorso da Serie A. Dovremo essere bravi nell’affrontare insieme questa nuova sfida. A me piace un gruppo organizzato, con alcune certezze, mi piace stare sul campo. Sono qui per lavorare sulla tattica e sul gioco, cercando di capire il prima possibile quale possa essere il vestito migliore per questa squadra”.

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7.30 al campo, via alle 20.30. Con pranzo nello stadio per non perdere nemmeno un minuto. Così Iachini e il suo staff hanno vissuto le prime giornate con le redini del Bari in mano. “Il campo e l’allenamento chiedono intensità – spiega – ho trovato i ragazzi abbattuti come è normale che sia. Questo mio atteggiamento fa capire qual è lo spirito da affrontare. Servono entusiasmo, verve, attenzione e si allenano durante la settimana”. In tante occasioni in carriera il 59enne di Ascoli Piceno è subentrato in panchina a stagione in corso: l’ha fatto a Brescia, Genova (Sampdoria), Palermo, Sassuolo, Empoli e Firenze. “Faccio fatica a individuare similitudini – racconta l’allenatore – avevo qualche input dalla A ma il Bari mi ha entusiasmato e mi ha permesso di sposare un progetto. A Brescia, Genova con la Sampdoria e Palermo ho vinto il campionato da subentrante ma ci ero arrivato tra novembre e febbraio. Questo è un percorso per gettare le basi di un progetto tattico, un’idea. Quanto tempo servirà? Ce lo dirà il campo di volta in volta. Sono contento della disponibilità dei ragazzi”. 

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Bari, Iachini si presenta in conferenza stampa

Concretezza sarà la parola chiave.  “Quando si subentra devi capire la squadra sul piano mentale, tecnico, tattico e morale – è la ricetta di Iachini – ci si deve lavorar sopra. Abbiamo poco tempo, dobbiamo fare il più veloce possibile. Serve lavoro quotidiano sul campo giorno per giorno, una squadra deve essere figlia del proprio allenatore e ragionare allo stesso modo come equilibri e organizzazione. Ci sono momenti in cui si possono pensare nuove cose ma ora serve concretezza”. Voce di chi sa come si fa in Serie B. “Questo è un campionato che aspetta. In A vincere 2-3 partite di fila diventa più difficile. In B una volta che sei inquadrato, hai capito la squadra e i concetti è una cosa che si può fare. Noi dobbiamo arrivare a cercare di poterlo fare attraverso il lavoro sul campo, io conosco solo quello”. L’esordio sarà sabato al San Nicola contro il Lecco: “Avversario che non va sottovalutato, è una squadra che ho visto tante volte e gioca con questo allenatore da alcuni mesi. Hanno cambiato tanto a gennaio e vanno presi con grande attenzione. Per noi deve essere come sfidare l’Inter”. Spazio anche per un angolo amarcord alla base della trattativa:Mio nonno poi è nato a Bari, è venuto via da qui quando aveva 17 anni e si trasferì ad Ascoli. Lì ha conosciuto mia nonna e tra i figli hanno avuto mia mamma. Sono particolarmente legato a mio nonno perché ho vissuto da piccolino la mia crescita con lui. Affettivamente mi sento legato a questa città e voglio portarla in alto”.

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Photo credits: SSC Bari

Ad affiancare Iachini in conferenza stampa anche il ds biancorosso Polito: “Ringrazio la società perché ha fatto un grosso investimento per l’allenatore, di qui iniziamo a costruire il Bari del futuro. Iachini non ha bisogno di presentazioni, nella categoria ha vinto tanto” le sue parole. Tornando anche sull’esonero di Marino: “Un allenatore che avevo scelto perché credevo potesse portare un calcio diversa. Non ero però contento della situazione che si era creata e abbiamo preferito assegnare la guida tecnica a Iachini. C’è stato un momento in cui sembrava che avessimo ritrovato un’idea tattica ma poi cadevamo sempre nei soliti problemi. Non è stata la partita di Palermo a dettare l’esonero di Marino ma ho visto una squadra che non combatteva più. Venerdì sera, dopo la partita, abbiamo deciso di prenderci una notte di riflessione e siamo approdati al cambio”. Testa anche alla classifica, con il Bari a cinque punti dai playoff e cinque sui playout: “Ad ora la fame che volevamo non si è vista. I giocatori si sentono in debito con la città, per ritrovarsi però basta una scintilla”. Leggi anche – “Le caratteristiche dei giocatori prima del modulo”: come giocherà il Bari di Iachini