“Babbo non smettere!”. E al ritiro non pensa più. Colombo, centenario (del gol) della Pistoiese: “Motivazioni e obiettivi, non potevo non tornare qui”
C’è stato un momento della sua carriera, quando era al Tuttocuoio, in cui è bastato un “Babbo non andare!” per rifiutare le offerte di Entella, Trapani, e una “pazzesca” della Casertana. Una di quelle per cui i compagni gli chiedevano “ma come fai a dire di no?”. Adesso Corrado Colombo sta vivendo un altro momento della sua carriera (quasi forse un’altra carriera proprio) e, a 38 anni, si sente dire dalla figlia: “Babbo non smettere!”. E sarà un po’ per la passione dei figli che non si perdono una partita in casa, sarà un po’ per il gol numero 100 che ha segnato due settimane fa, Colombo sta vivendo una seconda giovinezza calcistica. Con la maglia della Pistoiese, squadra in cui è tornato per la terza volta nel gennaio 2016.
“Sono approdato qui la prima volta nella stagione ‘99/2000 dopo un primo campionato di B all’Atalanta, perché uscivo da quel settore giovanile. L’anno dopo – ha raccontato ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – volevo andare in una squadra dove potevano darmi l’opportunità di mettermi in mostra e così sono venuto a Pistoia ma ero giovane, era la prima volta lontano da casa. Forse anche con tanta presunzione e poca umiltà e non feci benissimo. Ma in quella stagione ho poi avuto la fortuna di realizzare il rigore che ci ha consentito di non retrocedere ma di andarci a giocare i playout e poi ho segnato il gol proprio nei playout che ha permesso di salvarci. Quindi alla fine è diventata un’avventura positiva proprio grazie a quei due gol lì alla fine. Ma è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere come calciatore e come persona”. Da lì tanti trasferimenti, tante squadre, in tutte le categorie. Dalla A alla D. E i gol a scandire le sue stagioni.
Già, adesso centenario. Del gol. Tripla cifra raggiunta in carriera per Colombo: “Un traguardo importante a cui tenevo. Potevo farle prima queste cento reti e magari in altre categorie ma sono comunque contento di esserci arrivato. Era un obiettivo che mi ero prefissato a inizio stagione perché sapevo che mi mancavano questi 8 gol per arrivarci. Non pochi comunque a 38 anni. Non partivo titolare ma lavorando e facendomi trovare pronto ci sono riuscito”. E aver festeggiato questo centesimo con la maglia della Pistoiese “è stato bellissimo. Ho fatto questa scelta l’anno scorso, di tornare a Pistoia, perché sarebbe stato un cruccio troppo grosso per me chiudere la carriera in un’altra squadra. Non avevo mai fatto vedere il vero Colombo qui, nella città in cui vivo. Ha un valore particolare per questo. Volevo concludere bene così la carriera in questa città”.
Otto reti finora in stagione (“Il più bello? Forse il primo nel derby a Prato, pallonetto al portiere quando ero appena entrato in campo”), e adesso il nuovo obiettivo è raggiungere la doppia cifra: “Siamo stati discontinui e questi risultati altalenanti non ci hanno consentito di avere una classifica migliore”. Nella sua di storia, non c’è un gol che elegge come il suo migliore di sempre perché “sono stati tutti importanti e tutti mi hanno regalato delle gioie. Sarebbe facile dire il primo gol che ho fatto in Serie A o quello a Livorno contro il Milan che è entrato nella storia. Ma sono tutti speciali a modo loro”.
E pensare che a 32 anni Colombo aveva pensato di smettere: “Avevo toccato il fondo, mentalmente avevo smesso di giocare. Avevo fatto un anno a Spezia in C quando non mi rinnovarono il contratto. Poi ho avuto la fortuna di approdare al Tuttocuoio e lì ho trovato un ambiente, un allenatore e un gruppo che mi hanno fatto tornare la voglia di divertirmi e che mi hanno fatto capire i valori del calcio. Però questa ora la considero come la mia ‘seconda carriera’ e sto facendo meglio in questa che nella prima”.
A giugno deciderà se proseguire o meno, ma la voglia di continuare a giocare è tale da lasciare ancora il famoso chiodo libero dagli scarpini che intende ancora indossare in campo. Anche se, questo è già deciso, quando lo farà, sarà proprio a Pistoia: “Sì, l’ultima maglia deve essere quella della Pistoiese. Poi vediamo quando sarà. A inizio anno pensavo di smettere a giugno, ma perché non pensavo di fare una stagione così sinceramente. Sto facendo bene, mi sono proposto altri traguardi, poi a giugno deciderò”.
Fascia di capitano al braccio, un punto di riferimento per la squadra e per la tifoseria. Riconquistata? No, conquistata proprio. Perché sua, come lo è adesso, forse non lo era mai stata: “Ora il rapporto con i tifosi è ottimo perché hanno visto l’impegno che ci ho sempre messo dall’anno scorso. Ci sono state un po’ di polemiche quando sono arrivato, per i trascorsi, i gol fatti con altre maglie e non sono stato accolto benissimo. Ma con le prestazioni poi sono riuscito a conquistarli. Dopo l’ultima partita contro la Cremonese per esempio, la curva mi ha dedicato un coro ed è stato un altro traguardo raggiunto. Li ho conquistati, perché non l’avevo mai fatto davvero prima”.
Pistoia vissuta a 360°, vivendo nel cuore della città. E nel tempo libero Colombo, quando non è con i figli, magari dopo l’allenamento, va a vedere i ragazzini giocare (dai 2010 ai 2014). Quelli dell’Academy della Pistoiese, di cui è testimonial. Un indizio per la sua carriera una volta conclusa quella di campo? “Sinceramente non ci ho ancora pensato. Ho tante idee ma niente di concreto”. Classe ’79, tante motivazioni e la voglia ancora di fare la differenza perché “in questa categoria quelli nati tra gli anni ’70 e ’80 ancora ci riescono”. Ed ecco che quel ‘Babbo non smettere!’ ritorna: “Sì, mi diverto ancora troppo a giocare a calcio. Quando vedo un campo e un pallone, anche se ho 38 anni, mi viene solo voglia di correre in campo e andare a giocare”. E allora, sì, il ritiro può attendere.