Le lacrime di Percassi, la festa dei tifosi: Atalanta, il sogno è realtà
Ci sono voluti ventitré anni, ma il sogno è di nuovo realtà. L’Atalanta vola in finale di Coppa Italia per la quarta volta nella sua storia, per dare nuovamente la caccia all’unico trofeo alzato dai nerazzurri, nel lontano 1963 in finale contro il Torino.
Una città intera aspettava da due mesi, dalla partita d’andata, questo momento. In pochi ci credevano all’inizio: “C’è la Juve agli ottavi, usciamo sicuro”. E invece no. Maledizione rotta dopo quasi trent’anni e Atalanta che batte 3-0 i bianconeri, in una partita totalmente senza storia. L’inizio di una cavalcata incredibile.
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Adesso questa cavalcata ha fatto il passo più lungo, quello più importante, quello che da Bergamo porta fino a Roma. E allo stadio c’è chi non ci crede. Soprattutto i più giovani, quelli nati dagli anni Novanta in poi. Cresciuti con i racconti dei genitori – perché l’Atalanta è una passione che si tramanda “di padre in figlio”, come vuole la tradizione – riguardo all’epoca in cui i nerazzurri volavano, in Italia e in Europa. La semifinale di Coppa delle Coppe con il Malines, dalle due finali di Coppa Italia perse contro il Napoli di Maradona e contro la Fiorentina di Batistuta.
Ci voleva Gasperini per rompere questo equilibrio e regalare, finalmente, anche ai più giovani dei racconti da consegnare, un giorno, a figli e nipoti. Le notti di Liverpool e Dortmund, la vittoria con la Juventus agli ottavi e ora… la finale. Da giocare il 15 maggio contro la Lazio. Ricordi indelebili, comunque vada. Perché quando sei abituato a lottare orgogliosamente nelle zone basse della classifica, arrivare nelle prime dieci è un successo. “Prima di tutto la salvezza”, ha detto il presidente Percassi a inizio stagione. Qualche mese dopo si trova l’Atalanta in finale di Coppa Italia e quarta in campionato a pari col Milan. Difficile spiegare a parole le emozioni provate allo stadio di Bergamo questa sera, perché fino a prima dell’arrivo di Gasperini nessuno poteva nemmeno immaginarle certe emozioni.
Atalanta in finale: “Mi dicono che è vero”, dice lo stesso Percassi a fine partita, con le lacrime agli occhi. E non è finita qui, perché inizia un mese da cuore in gola per tutto il popolo nerazzurro. Cinque finali per la Champions da giocare in campionato, una sola – il 15 maggio all’Olimpico – per battere la Lazio e portare a casa quel trofeo tanto sognato, vinto quasi settant’anni fa. È un sogno, lo abbiamo scritto e ripetuto. Ma nessuno a Bergamo vuole svegliarsi. Perché l’Atalanta di Gasperini fa questo, trasforma l’impossibile in banale realtà.