Atalanta, Caldara: “Quando mi ha chiamato la Juventus non ci credevo”
Una prima parte di stagione entusiasmante con la maglia dell’ Atalanta che gli ha permesso di guadagnarsi la grande opportunità. Poi la chiamata della Juventus, la trattativa tra i due club e la firma sul contatto con i bianconeri con cui inizierà una nuova avventura solo nel 2018.
Parliamo ovviamente di Mattia Caldara autore, come tanti suoi compagni, di una stagione strepitosa in nerazzurro. Il classe 94′ ha fatto il punto sulla sua carriera nel corso di un’intervista rilasciata a Tuttosport: “L’Atalanta crede nei giovani e concede più tempo per crescere. L’Atalanta sa aspettare”. Una popolarità improvvisa che però non ha cambiato Caldara: “É successo tutto in un batter d’occhio, ho iniziato a giocare ad ottobre e in pochi mesi é successo di tutto. Il mio modo per gestire la situazione é vivere alla giornata: non ci pensò troppo, rischia di frenarmi. L’obiettivo é migliorarmi sempre per essere pronto per la Juve. Certo, qualcosa nel rapporto con le persone é cambiato, ma ancora non ci penso. Magari me ne accorgerò quando arriverò a Torino, però adesso no. Sono tranquillo come se non fosse cambiato nulla. Ovviamente la gente mi ferma ora, fa piacere ma le responsabilità aumentano, perché sai che giochi per una società che ha creduto in te e per quella che ti ha cresciuto”.
E i meriti sono soprattutto del proprio allenatore: “Gasperini mi ha dato tanta fiducia fin da subito, all’inizio ero consapevole di non meritare di giocare. Non mi sentivo pronto. Tuttavia il tecnico non me lo ha mai fatto pesare. Prima del debutto, contro il Napoli, ha aspettato proprio l’ultimo momento utile per dirmi che sarei andato in campo: il modo migliore per non mettermi troppa pressione”. Non ha pressione l’Atalanta, ma l’Europa é più che un sogno: “Siamo convinti di potercela fare, anche se sappiamo che sarà difficile. Ma ci giochiamo il tutto per tutto e correremo finché avremo le gambe”. Capitolo Nazionale, con Ventura che lo ha già chiamato per lo stage: “Ma io adesso penso solo all’Under21, se un giorno dovessi arrivare in Nazionale sarebbe un onore”.
In chiusura d’intervista si torna a parlare di Juventus: “Segreti? La mentalità: non sbaglia mai due partite di fila e questo fa la differenza, mentre Roma e Napoli magari concedono più punti alle avversarie. La Juve non la sbaglia. É questo che fa la differenza. Cosa ho pensato quando mi hanno detto che mi voleva la Juve? Ad uno scherzo, Non ci credevo perché avevo una decina di presenze in Serie A. Pensavo fossero voci e basta. E invece…”